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Giuseppe Oricco è il nuovo presidente

L’Asava ha un nuovo Consiglio direttivo. Giuseppe Oricco subentra come presidente a Carlo Rosso. Il vicepresidente sarà Leoluca Mancusio, Ada Aimasso è stata nominata segretaria, Daniele Bengio responsabile rapporti tra il 118 e l’Associazione, Roberto Boffa è addetto stampa, Giancarlo Buganè responsabile delle manifestazioni, Pier Amilcare Giordano dei turni di servizio in collaborazione con Andrea Perrone, Pier Giuseppe Greco del parco automezzi. «La cosa che dà più soddisfazione è il grazie che si riceve alla fine di un servizio», dice il nuovo presidente Oricco.

Che cosa si prova a essere presidente?

«Sono onorato. Presto servizio in Asava dal 1988 e sono da 6 anni all’interno del Direttivo, prima come economo e poi come vicepresidente. Nella vita mi sono sempre impegnato per gli altri. Oltre ai quasi 25 anni in Asava, sono stato prima consigliere e poi sindaco di Santa Vittoria, il mio paese».

Cosa significa il volontariato per lei?

«È una delle condizioni fondamentali per potersi realizzare. Uno non può essere a posto con se stesso senza aiutare chi lo circonda. Il volontariato è una colonna portante della nostra società. In Italia molti settori collasserebbero senza chi si rimbocca le maniche. È nell’ottica del volontariato non avere orari, una logica che sfugge alle regole del lavoro».

Quali sono le sfide future per l’Asava?

«Con 35 anni di esistenza penso che l’Asava abbia raggiunto la maturità. Ora bisogna gestire al meglio gli oltre 340 volontari. Dobbiamo collaborare con associazioni simili alla nostra. Abbiamo soprattutto bisogno di una mano per coordinarci per i viaggi, che stanno diventando sempre di più ora che facciamo servizio anche a Bra».

Cosa è cambiato dal suo primo giorno di volontariato?

«È aumentata la professionalità. I volontari potevano operare dopo un mese e mezzo di affiancamento. Oggi si devono passare esami e corsi organizzati dalla Regione. Siamo anche cresciuti, se penso che si lavorava con sei mezzi, mentre ora sono 21. Ma è sempre più difficile reperire fondi».

al.co.

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