Quando la CASA non c’è

ABITAZIONE Una delle conseguenze più gravi della crisi economica che tiene sotto scacco l’Italia è la perdita del lavoro, la quale determina difficoltà nelle famiglie a sostenere le spese ordinarie, il pagamento dell’affitto, della rata del mutuo, delle tasse e delle bollette. Difficoltà che sfociano in vere e proprie crisi, come quella del marocchino Younes che, come riportato la scorsa settimana da Gazzetta, ha protestato in piazza Duomo contro lo sfratto. Spiega Maurizio Marello: «La gravità della situazione che stiamo vivendo è sotto gli occhi di tutti e, per questo, le porte del municipio sono sempre aperte a tutti, anche a coloro i quali risiedono in altri Comuni, come Younes, di Montà, a cui è stata concessa la possibilità di esporre le proprie problematiche (l’uomo è stato ricevuto pure dall’assessore Luigi Garassino). Il Comune può però aiutare solo chi ha la residenza ad Alba. Credo che l’Amministrazione stia facendo il massimo per contrastare la crisi».

Prosegue il Sindaco: «Dal 2009 a oggi sono stati assegnati 66 alloggi di edilizia sociale (o sovvenzionata) e agevolata, di cui 26 minialloggi per anziani, 21 di proprietà dell’Atc (Agenzia territoriale per la casa) a Piana Biglini, 16 alloggi presenti in città che si sono resi disponibili e 3 nuovi alloggi acquistati dal Comune in viale Masera». Inoltre, nel 2010 l’Amministrazione, grazie a un contributo della Regione, ha attivato l’agenzia sociale per la locazione LocAlba, che ha portato a 28 contratti concordati, volti a tutelare i proprietari degli immobili e a offrire agli inquilini condizioni agevolate. Un ruolo importante lo sta giocando inoltre la fondazione Crc che, insieme al Comune, al Consorzio socio-assistenziale e alla Caritas diocesana, ha dato il via al progetto Emergenza casa, grazie al quale sono stati concessi, nel 2012, contributi a 47 nuclei familiari su 81 domande.

Specifica Marello: «Quest’anno sono pervenute 150 domande e la fondazione Crc ha risposto mettendo a disposizione 73 mila euro per la concessione di finanziamenti una tantum dell’importo variabile da 700 a 1.500 euro».

La Fondazione bancaria cuneese ha anche erogato un contributo che consentirà di ricavare tre minialloggi nei locali della vecchia scuola elementare di Mussotto, che già ospitano il Centro anziani. «Abbiamo inoltre seguito l’avviamento di Casa Pina, sempre a Mussotto, e stiamo seguendo da vicino l’attività di una comunità che intende ristrutturare uno stabile a Racca di Guarene per ospitare nuclei familiari in difficoltà e l’associazione Marta e Maria, che vorrebbe risistemare, per scopi sociali, la vecchia casa delle opere parrocchiali di Mussotto », ha concluso il Sindaco.

Enrico Fonte

Bo: Servono risposte subito

Per fronteggiare la crescente emergenza abitativa, il Comune acquisterà – grazie ai contributi regionali del Programma casa: 10 mila alloggi entro il 2012 – alcuni appartamenti da affittare a canoni ridotti. I proprietari intenzionati a vendere i propri immobili (che li pagherà un massimo di 1.700 euro al metro) devono presentare la propria offerta entro il 31 maggio. Ha commentato il capogruppo consiliare del Pdl Carlo Bo: «Gli effetti della crisi si fanno sentire anche nel nostro territorio e cresce il numero di aziende costrette a chiudere. Il disagio abitativo non riguarda solo le fasce più deboli, ma anche diverse persone che non riescono più a sostenere le spese. L’emergenza casa rappresenta un grave rischio sociale, specie nei casi di sfratto. Servono risorse subito, a ogni costo. Pena l’esplosione di una “bomba sociale”. Chi dice che il problema ad Alba non esiste mente oppure non vive la città».

e.f.

Younes e il Sindaco di Montà

Giovedì 11 aprile l’ufficiale giudiziario si è recato a casa di Younes (di cui abbiamo seguito le vicende la settimana scorsa) per la seconda ingiunzione di sfratto. La situazione si è risolta prolungando di una settimana la permanenza di Younes nell’alloggio di Montà, è stata trovata a Magliano una casa in cui l’affitto sarebbe pagato in parte dai Servizi sociali. Younes ha commentato: «Voglio ringraziare chi mi ha aiutato fino a ora e la Caritas, che mi ha dato una mano con gli alimenti». Gazzetta ha parlato con il sindaco di Montà Silvano Valsania: «Insieme al Consorzio socio-assistenziale abbiamo cercato soluzioni. Tra le ultime, la struttura di Magliano, per la quale però Younes chiede siano pagate le spese del mantenimento, oppure una comunità di San Damiano (che l’uomo ha escluso). A Montà ci sono altre 30 famiglie con lo stesso problema ma in questo momento non abbiamo abitazioni libere. Ogni caso è personale, ma dobbiamo guardare anche l’insieme. Ci si scontra con una persona che sbandiera un principio sacrosanto, mafinché dice solo “ho il diritto a una casa” punto e basta non andiamo da nessuna parte. Dobbiamo rimboccarci le maniche da una parte e dall’altra, altrimenti esacerbiamo delle situazioni difficili».

Maurizio Bongioanni

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