L’INDAGINE In un periodo in cui iniziative come la braidese Aperitivi in consolle o l’albese Movida y comida y bailar registrano il tutto esaurito può essere interessante chiedersi: che cosa bevono i giovani? Qual è il livello di conoscenza in materia di alcolici e del vino, in particolare, in una terra che produce alcuni fra i migliori nettari del mondo?
Queste e altre domande si è posta Ilenia Colucci, venticinquenne albese, ideatrice e promotrice di Wine more time (un progetto nato nel 2012 per promuovere l’enogastronomia e il consumo consapevole di vino), intervistando un campione di 100 giovani e giovanissimi (tra i 18 e i 34 anni) di Alba, Langhe e Roero nel corso delle loro serate nei locali della nostra area. A emergere è un consumo «privo di poesia» e «poco consapevole», come sottolinea Ilenia.
Analizzando i dati balza all’occhio una differenza basata sull’età: i giovanissimi (tra i 18 e i 24 anni) come aperitivo bevono solitamente birra e cocktail, ritenuti «meno impegnativi» rispetto al vino e più alla moda. Per molti di essi bere un cocktail, un Mojito in particolare, a quanto pare diventato proprio negli ultimi mesi “gettonato” anche nel pre-serata, rappresenta un modo per arrivare prima allo “sballo”.
Con il crescere dell’età (2535 anni) aumenta il consumo di vino, anche se spesso i giovani sembrano orientati a etichette non piemontesi, dal Prosecco al Sauvignon e in molti casi dimostrano di non conoscere i vini nostrani e di non notare differenze tra un Barbera e un Nebbiolo. Anche in questo caso è possibile fare un’altra distinzione di carattere territoriale. Se nelle Langhe il 72 per cento degli intervistati dichiara di preferire il vino e il 90 di questi di bere etichette cuneesi o astigiane, ad Alba il vino incontra il gusto solamente del 55 per cento dei ragazzi, i quali preferiscono comunque, in stragrande maggioranza, prodotti provenienti da fuori regione: Prosecco o Franciacorta. Nella città del tartufo, inoltre, è ancora più evidente la disparità legata al fattore anagrafico: degli under 24 intervistati nessuno dichiara di bere vino e di preferire di gran lunga birra o cocktail.
Marcello Pasquero
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