Gli studenti del “Govone” di Alba: No alla settimana corta

ALBA “No alla settimana corta”. È questo il grido che ha accompagnato trentacinque studenti del liceo classico “Govone” di Alba recatisi a Cuneo, venerdì 15 novembre, per la protesta indetta dal comitato studentesco in occasione della giornata dello studente e del diritto allo studio. I ragazzi si sono autotassati per poter essere presenti e urlare le proprie richieste davanti alla Provincia, raccolti dietro due striscioni su cui campeggiavano a caratteri cubitali le scritte: “Lasciate il sabato” e “Non uccidete il classico internazionale”.

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«Siamo andati a Cuneo perché non vogliamo e non possiamo accettare la proposta della settimana corta», spiega a Gazzetta la rappresentante di istituto del “Govone” Serena Anselma, aggiungendo: «Saremmo costretti a fare otto ore al giorno per tre giorni a settimana, anche alla luce del fatto che il venerdì non si potranno fare pomeriggi perché la Regione staccherà il riscaldamento. Vedere l’entusiasmo di questi ragazzi che volontariamente hanno deciso di andare a protestare per difendere un loro diritto è un segnale molto forte e positivo: non è giusto che a pagare siano sempre gli studenti, per un risparmio su scala provinciale minimo che non permetterà di certo all’economia di ripartire. Vogliamo far capire a chi di dovere che non staremo a guardare, che il futuro è nostro e che non abbiamo alcuna intenzione di lasciare ad altri il compito di decidere per noi».

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La protesta ha coinvolto gli alunni del corso internazionale del “Govone”, che prevede 36 ore di lezione settimanali: «L’internazionale è il fiore all’occhiello del liceo classico: al termine dei cinque anni porta al conseguimento del doppio diploma, italiano e francese; è una scuola che chiede tanto per dare molto e per cui non è pensabile l’abolizione del sabato, anche tenendo conto che molti studenti non risiedono ad Alba e che quindi potrebbero avere problemi con i trasporti. Tagliare il sabato significherebbe dover dedicare la nostra vita solamente alla scuola, privandoci di attività extra scolastiche sociali e sportive», conclude la portavoce degli studenti del Classico albese.

Marcello Pasquero

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