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Alba: quale futuro per la classe media?

ALBA È sparita la classe media era il titolo di qualche settimana addietro di un’inchiesta di Gazzetta, che denunciava il difficile crinale sul quale sono costrette dalla crisi economica fasce di popolazione fino a ieri considerate benestanti. Piccoli artigiani, commercianti, professionisti vivono un presente in affanno, pressati dal taglio delle entrate, dal fisco, dal timore per il futuro. Ne parleranno ad Alba prestigiosi relatori: il direttore generale del Censis, Giuseppe Roma, e il segretario generale della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi. La tavola rotonda si terrà venerdì 28 febbraio, alle 10.30, presso la sede dell’Associazione commercianti albesi, in piazza San Paolo, e avrà come titolo: Rappresentanze intermedie, piccole e medie imprese: quale futuro? L’incontro è organizzato da Aca e Con.Ascom, con il supporto di Enasco.

m.g.o.

Drocco: Il turismo tira, l’economia langue

giancarlo droccoL’aumento “a due cifre” del turismo nell’albese non basta al presidente dell’Associazione commercianti albesi Giancarlo Drocco per aver fiducia nel 2014.

Qual è il problema, Drocco?
«Il brand del turismo enogastronomico è andato molto bene, segnando nel 2013 almeno un 10 per cento in più di visitatori. Abbiamo più tedeschi, francesi, scandinavi, il mondo del vino tira, segno che altrove l’economia gira. Buoni segnali si evidenziano per le 1.500 aziende del turismo e i loro 5.000 addetti, che ci fanno confidare in un settore su cui contare e continuare a investire. Resta il problema delle imprese che operano sul locale, che faticano. I consumi diminuiscono e le saracinesche si abbassano».

Perché questo affanno?
«Stiamo perdendo la classe media, il motore principale dello sviluppo economico italiano, quella che ha portato l’Italia al boom nel dopoguerra. Le piccole e medie imprese sono schiacciate sotto il peso insostenibile del fisco e non ce la fanno nemmeno a pagare le tasse. L’economia si è fermata, quando tutta l’Europa si sta riprendendo. Si sente il peso della mancanza di rappresentanza del territorio. Sindacati, associazioni di categoria, Province, enti locali, Regioni, parlamentari non sanno portare avanti la voce dei cittadini. La politica appare impotente, incapace di svolgere il proprio ruolo, di trovare soluzioni. Manca un’idea di Paese, la voglia di rischiare, la fiducia nel futuro. Il vertice non funziona e le decisioni, demandate a un livello centrale incapace di rappresentanza, non ci giovano».

Che cosa intende?
«Bastano pochi esempi: si guardi all’incredibile situazione del Tribunale albese, al nuovo ospedale di Verduno che langue, alla viabilità che manca. Ci occorre una rappresentanza di area a livello istituzionale. Serve che il sindaco di Alba, insieme ai colleghi della zona, sia capace di dar voce al territorio, come non ha più fatto la politica». 

E alle imprese che serve?
«Credito bancario, il taglio del costo del lavoro, capacità di sintesi politica per risolvere problemi. Altrimenti chi lavora sul locale non riuscirà ad agganciare la ripresa, quando verrà».

La politica l’ha delusa?
«Se la Chiesa ha trovato nella figura di papa Francesco – grande nell’umiltà e nella semplicità – l’uomo capace di affrontare i problemi, l’Italia è ancora in cerca».

Matteo Renzi non è l’uomo della provvidenza?
«Tutti lo sperano. Credo che non riuscirà a far tutto ciò che si propone, ma il suo carisma gli permetterà di trovare almeno qualche soluzione per il Paese». 

m.g.o.

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