Ad un anno si può imparare a camminare.Ad un anno si può imparare a pronunciare le prime parole.Ad un anno si può iniziare a mangiare da soli.In un anno si semina e si raccoglie il grano, o il granturco o l’orzo o la soia.In un anno, con una buona vendemmia, si produce un ottimo vino.In un anno si può star promossi e andare nella classe superiore.Per un anno puoi seguire un intero campionato di calcio.Per un anno puoi leggere una rivista alla quale ci si è abbonati.Per un anno puoi aspettare un evento ricorrente, dal compleanno al festival di Sanremo…In realtà se ci pensi bene un anno è una convenzione, ma attorno a quella convenzione abbiamo costruito le ricorrenze più importanti.Tu, Giorgio, amavi le ricorrenze.Le ricordavi tutte.Comprese quelle che noi stessi non celebriamo o tendiamo a dimenticare: tante volte abbiamo discusso il 17 di settembre, attorno al mio onomastico e al fatto che a me Roberto Bellarmino proprio non piacesse, preferivo Giordano Bruno e Galilei, e tu candidamente mi rispondevi “ma gli auguri te li avevo fatti anche il 7 di giugno!”E allora sono certo che stessi aspettando il nostro ricordo, anche se a te piaceva di più festeggiare i compleanni degli altri che non i tuoi; anche se a te piaceva di più fare i regali agli altri, che rimanere nell’imbarazzo di riceverli.Per molti di noi oggi è un nuovo compleanno.Un anno in cui tu starai imparando una lingua nuova, starai imparando a camminare su percorsi nuovi, starai forse imparando a mangiare cose diverse, a vedere cose diverse con occhi nuovi…Buon primo compleanno, Giorgio.Ti ricorderemo domenica 27 luglio, alle 11, nel corso della Messa presso la parrocchia di Santa Margherita, ad Alba.
Roberto Cavallo

