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Quando un buon caffè può dare speranza

don rizzolo antonio_qEgregio direttore, ho avuto modo di leggere il primo numero del giornale “Il caffè scorretto”, fatto da un gruppo di giovani di Mussotto, i quali scrivono le loro opinioni, “manifestano pubblicamente le proprie idee”. Ognuno scrive liberamente di attualità, politica, tecnologia, canzoni, con maturità, intelligenza e cultura, con profondità. Sono ragazzi che spesso vengono visti da molti con distacco o peggio con superficialità, ma hanno molto da dire e forse da insegnare. Scrivono con parole semplici e precise, hanno il coraggio di pubblicare il loro modo di vivere e pensare, con naturalezza e onestà. Spero che il loro esempio contagi sempre più altri giovani i quali, senza altri fini, comunichino i loro pensieri di persone mature e attente: ai valori, alla sostanza della vita. Sono queste le cose di cui la nostra società ha necessità, ancor più di una ripresa economica. A loro, quindi, la mia stima e riconoscenza, la mia preghiera e il mio augurio che siano sempre di più, che mantengano la loro forza e siano coerenti. Guardandoli e ascoltandoli viene subito alla mente la parola speranza.

m.g.

Non ho avuto modo di leggere il giornale in questione, ma fa sempre piacere la condivisione delle idee, il mettersi in gioco esprimendo le proprie opinioni. I giornali, piccoli e grandi, sono fondamentali per la democrazia, che nella sua essenza è dialogo, confronto, in vista del bene comune. Oggi, per tanti motivi, c’è il rischio che l’informazione e il dibattito si trasformino in propaganda camuffata e in scontro violento. E a proposito di giovani, mi vengono in mente i recenti fatti di Milano legati alla manifestazione contro l’Expo. Il 1° maggio la città è stata devastata da un gruppo di violenti, in gran parte giovani. Il giorno dopo c’è stata una contromanifestazione in cui, tra l’altro, si è data una bella ripulita alle strade e ai palazzi imbrattati. C’erano anziani, famiglie con bambini e tanti giovani. Non si può generalizzare: i nostri giovani non sono tutti violenti né tutti pacifici. C’è del bene e del male in ciascuno e una responsabilità individuale, di fronte a se stessi, agli altri e a Dio. In più, però, i giovani hanno la vita davanti, e sono perciò un simbolo di futuro. E le testimonianze positive, la voglia di impegno, di partecipazione, di tanti giovani, quelli di Caffè scorretto come dei bravi collaboratori di Gazzetta d’Alba, fanno ben sperare.

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