Maturità ad Alba: le impressioni degli studenti

Una mattinata vissuta con i maturandi albesi, tra paure, sorprese e sospiri di sollievo

ALBA «Traumatico»: così sintetizza Fabiola, albese, un ciuffo di capelli verdi, seduta sugli scalini del liceo classico Govone, l’esperienza dell’esame di maturità. «Non vedo l’ora di uscire», commenta la diciottenne. Ma è quasi una battuta, perché in generale gli studenti delle scuole albesi non sembrano poi così preoccupati. Cinzia, di Monticello, sua compagna, afferma: «Un po’ d’ansia c’è quando ripasso a casa. Il prossimo anno ho una mezza idea di fare medicina, quindi non vedo l’ora di finire per mettermi a studiare per i test». Con loro c’è Umberto, diciannovenne di Canale, che dice: «Credevo peggio: ho solo un po’ d’ansia per l’orale», e intanto sogna già di andare all’estero per l’università. Probabilmente ci andrà il loro compagno Elia, di Neive, che ha già in tasca l’ammissione a un’università di Bordeaux, e si dichiara tranquillo per l’esito dell’esame. Tutti questi ragazzi, insieme a Cesare, di Montà, sono infatti allievi della sezione di liceo internazionale e hanno quindi studiato francese: «Ho fatto il tema su Malala», dice lui, che pensa a economia per il futuro ma deciderà con sicurezza dopo la fine degli esami. Laura, diciottenne di Santo Stefano Belbo, sarà la prima a sostenere l’orale al Govone, con una tesina sulla Massoneria: «Un amico di un’amica aveva “predetto” gli Annales di Tacito per la versione di latino, così mi ero preparata sulla teoria. Per le vacanze ho in programma Malta, Parigi, se riesco anche Londra, e poi mare».

In via Cavour incontriamo Lorenzo, diciottenne di Gallo, che sta dando l’esame al liceo delle scienze umane: è molto soddisfatto. «La seconda prova di oggi è andata davvero bene», dice, «perché erano argomenti trattati durante l’anno»; e per il prossimo anno sogna Filosofia. Un gruppo di allieve del Cillario è quello che mostra più preoccupazione: «Non ci aspettavamo le tracce dei temi ma comunque erano fattibili», dichiara Eleonora, 18 anni, di Sommariva Perno, che ha scelto, come la maggior parte dei maturandi italiani, il saggio di argomento tecnico-scientifico, e il prossimo anno studierà formazione primaria. La sua compagna Tamara dichiara: «Sono parecchio agitata, soprattutto per diritto all’orale. Speriamo di farcela!». Lei studierà Lingue e culture straniere all’università, e quest’estate tornerà per le vacanze al suo Paese, la Macedonia. Sara, di quasi vent’anni, da settembre si dedicherà alla sua passione, la pallavolo, giocando a Ivrea in serie B2. Veronica, diciottenne di Vaccheria, deciderà nell’estate se affrontare l’università o lavorare in un negozio.

Sono solo alcune delle storie albesi dei circa mezzo milione di maturandi in Italia, che la scorsa settimana hanno affrontato le prove scritte. Alla prima prova gli studenti hanno dovuto confrontarsi con una vasta rosa di tracce, dallo scrittore partigiano Calvino a Malala, la ragazza che sfida i talebani, senza dimenticare il tema dei migranti e le sfide del XXI secolo. Latino al classico, con un’ostica versione di Tacito, e matematica allo scientifico sono stati gli scogli della seconda prova 2015, che in alcune città italiane ha visto il debutto del Liceo musicale e coreutico sezione musicale.

a.r.

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