CASTELLINALDO Lo scontro si è acceso sulla nomina dei rappresentanti
È stato un Consiglio comunale movimentato quello che si è tenuto mercoledì 16 dicembre a Castellinaldo. Dopo il sostanziale accordo di maggioranza e opposizione su piccole variazioni di bilancio, per un valore complessivo di circa 16.000 euro, e sul Regolamento comunale di Polizia rurale – passati entrambi con voti unanimi – il dibattito si è acceso quando si è trattato di discutere dell’ingresso di Castellinaldo nell’unione dei Comuni Castelli tra Roero e Monferrato, da crearsi insieme a Govone e San Martino Alfieri, per un totale di 3.800 abitanti.
L’unione dei tre Comuni consentirebbe agli stessi di acquisire un peso maggiore sulla scena territoriale e di gestire meglio e senza aumento di spesa diversi servizi pubblici (ad esempio l’organizzazione generale, il catasto, la protezione civile, la raccolta dei tributi).
La minoranza si è detta favorevole all’idea di entrare a fare parte di una unione di Comuni. Tuttavia ha lamentato il fatto che quella proposta dalla maggioranza fosse troppo piccola, visto che Castellinaldo è appena uscita da una unione intercomunale creata con Priocca, Magliano Alfieri e Govone (che costituiva un nucleo più grande di quello attuale), e geograficamente poco felice, visto che gli altri due Comuni non sono direttamente confinanti e fuori dal Roero (San Martino).
L’unione è stata comunque ufficializzata e approvata con i soli voti della maggioranza, ma la discussione è degenerata quando si è trattato di nominare i rappresentanti, due della maggioranza e uno della minoranza che, insieme al sindaco, avrebbero dovuto entrare nel Consiglio della neonata unione. La minoranza non ha voluto indicare alcun nome.
Al rifiuto di collaborare il sindaco ha fatto sgombrare la sala consiliare del pubblico e ha riaperto le porte soltanto alcuni minuti dopo quando tutti i consiglieri hanno dato vita a una votazione anonima dei tre rappresentanti.
Alla fine a rappresentare Castellinaldo all’interno dell’unione saranno il sindaco Giovanni Molino, Marina Cerrato e Giovanni Bonino (per la maggioranza) e Michael Isnardi (per la minoranza). Nessuno ha rifiutato l’incarico.
Andrea Audisio
