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Alba: quartieri da ritoccare

Rinnovo dei direttivi di quartiere, un ultimo appello per candidarsi

ALBA In autunno, a novembre, sono in scadenza i comitati di quartiere, eletti nel 2011 con la partecipazione di quasi 2.900 albesi. Con l’avvicinarsi del rinnovo si è parlato del regolamento che li governa. «Ho convocato, tempo fa, i presidenti dei comitati per capire se in vista del rinnovo servano modifiche o integrazioni al Regolamento dei quartieri», spiega Mario Canova (Forza Italia), presidente della Commissione permanente del regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale. «È emersa la necessità di rivedere la norma sulla decadenza automatica dei consiglieri di quartiere che si candidano a elezioni politiche. Il fatto che essere consigliere di quartiere possa essere inteso come un’anticamera per candidarsi alle amministrative non credo sia un problema; anzi dà la possibilità di farsi conoscere, instaurare rapporti di fiducia, iniziare a lavorare sul territorio», aggiunge Canova.
Quartieri alle urneCon le recenti comunali la decadenza toccò ben 17 consiglieri su 97. «Così il regolamento non funziona, in quanto priva i comitati del contributo di quei componenti che hanno il legittimo desiderio di candidarsi alle elezioni comunali», commenta Emanuele Bolla, capogruppo di Fratelli d’Italia. «Credo sia ingiusto lasciare fuori dai quartieri i candidati alle comunali che però non vengono eletti». La sua proposta è semplice e prevede la decadenza solo dopo l’eventuale elezione.
Una soluzione viene proposta da Andrea Porro, presidente del quartiere San Cassiano: «La sospensione temporanea dei candidati dalle funzioni che hanno nei comitati sarebbe più ragionevole». Porro propone di sostituire i sospesi tramite l’ingresso provvisorio nei comitati dei primi esclusi: «Non solo per garantire la continuità dell’operatività del comitato ma anche la par condicio dei candidati alle amministrative, evitando la posizione di favore assunta dai consiglieri di quartiere». Una volta conclusa la tornata elettorale, poi, gli eletti in Comune decadrebbero mentre i non eletti verrebbero reintegrati.

Bruna Bonino

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