Ultime notizie

Asti-Cuneo, Roma propone di concluderla con i ricavi dei pedaggi

STRADE Cercava risposte il deputato di Scelta Civica Giovanni Monchiero che ha interrogato, con il collega Mariano Rabino il ministro delle infrastrutture Graziano Delrio per riaccendere i riflettori sulla grande incompiuta: l’Asti-Cuneo. Il ministro era atteso sul tracciato monco dell’autostrada entro il 31 marzo per un sopralluogo mai avvenuto. Nella risposta Delrio spiega: «Per poter realizzare la galleria di Verduno sarebbe necessario aumentare la tariffazione sulla Asti-Cuneo di oltre il 45% nei prossimi 4 anni, per poter consentire un introito di oltre 2 miliardi di euro: soluzione insostenibile per gli attuali flussi di traffico presenti».

Asti-Cuneo

Ma non è solo questione di denaro: «Vi sono tuttavia notevoli complessità di intervento e ancora una volta, nonostante la revisione progettuale dal punto di vista della copertura finanziaria, questa non può essere garantita dal piano economico finanziario agli attuali flussi di traffico», aggiunge Delrio. Il ministro chiede l’aiuto della concessionaria per un progetto più sostenibile partendo con i lavori: «Si sta quindi studiando come realizzare una parte della galleria di Verduno, dando un’idea che i lavori proseguono. La società ha ufficializzato una proposta finanziaria, presentando una nuova documentazione che verrà analizzata dalla Direzione generale. Il lavoro sta procedendo per ottenere una revisione progettuale che consenta di smettere di discutere di opere che poi non si realizzano mai, ma di rendere realizzabili delle opere da troppo tempo attese».

Una risposta che non chiarisce tempistiche e modalità e che non soddisfa Monchiero: «Non credo che si possano fare un po’ di lavori e poi fermarsi nuovamente per dare l’idea che i lavori vadano avanti. Il 19 aprile 2012 in Conferenza dei servizi vi fu un accordo per rinunciare definitivamente al tunnel sotto il Tanaro utilizzando la superstrada esistente fino a Roddi, con un risparmio notevole rispetto ai primi progetti. Le opere da completare erano chiare, ma in quattro anni non è stato piantato un solo picchetto. Vogliamo cessare di essere un paradigma di opera incompiuta e chiediamo che la A33 venga conclusa e che con il concessionario attuale, che ci sta lavorando ormai da un ventennio, si giunga a una soluzione definitiva: o la finisce lui o la finisca qualcun altro, ma lasciarla ancora incompiuta per altri anni è inaccettabile».

Marcello Pasquero

 

Banner Gazzetta d'Alba