ALBA Dieci campioni di “polibibite” si sono sfidati al 37° piano del grattacielo Intesa San Paolo a Torino nella finale del concorso per barman “Miscelazione futurista”: fra questi, Nicola Mancinone, 25 anni, di Quarto d’Asti, che lavora all’Hemingway di Alba. A vincere la gara è stata Cinzia Ferro di Verbania.
Stiamo parlando di una competizione futurista, organizzata da Giulio Cocchi, produttore astigiano di vermouth e aperitivi a base di vino dal 1891, insieme ad altre case storiche della liquoristica nazionale (Alpestre, Campari, Fabbri, Luxardo, Nardini, Pallini, Strega e Tassoni). Il concorso si pone l’obiettivo di dare spazio a un filone della miscelazione, quello futurista, interamente italiano e caratterizzato dall’uso di prodotti della tradizione liquoristica nazionale, con abbinamenti azzardati e provocatori, concepiti per sorprendere, stupire e disorientare. Nicola Mancinone, lavora nei bar dopo aver svolto tutti i ruoli nella ristorazione, dal lavapiatti alla sala, al garzone di una casa di birre artigianali, in Italia e all’estero; un’esperienza molto interessante è stata anche quella come artista di strada e giocoliere, che lo ha aiutato a sciogliersi fisicamente.
Racconta: «Due anni fa mi è capitato in mano Saper bere, il libro di Fulvio Piccinino che è una vera e propria “Bibbia” per un bartender. In quel libro le ricette di “polibibite” mi avevano colpito; poi è uscito il testo sulla miscelazione futurista e l’ho divorato».
«La mia ricetta, “La eco-logica” è catalogata come “Inventina”, cioè un drink che per forma, presentazione e giusto sapore deve stimolare alla concezione di idee nuove e creative», spiega il barman. «È a base di vermouth e va a stimolare i cinque sensi contemporaneamente, aspetto molto importante per le “polibibite” futuriste: gioca sui contrasti per effetto della freschezza al palato, lo “smog” al naso visto che viene affumicata, lo “sporco” alla vista dato dalla presentazione in un bicchiere fumé».
a.r.