Le sette sorelle mettono i paletti alle slot machine

Le sette sorelle mettono i paletti alle slot machine

ALBA Le “sette sorelle” della Granda fanno fronte comune per limitare il gioco d’azzardo. Dopo mesi di incontri seguiti alla pubblicazione della legge regionale del 2 maggio, che ha disciplinato la prevenzione alla diffusione del gioco, il 18 agosto i sindaci di Alba, Bra, Fossano, Mondovì, Savigliano, Saluzzo e Cuneo hanno emesso un’ordinanza congiunta che limita l’uso di slot machine e video lottery.

Gli apparecchi, installati nelle sale giochi e negli altri esercizi autorizzati, come sale scommesse, tabaccherie e bar, andranno spenti dal lunedì al venerdì non festivi, dalle 24 a mezzogiorno; sabato, domenica e festivi dall’una del mattino a mezzogiorno. Gli esercenti dovranno esporre un cartello con «formule di avvertimento sul rischio di dipendenza dalla pratica di giochi con vincita di denaro. All’esterno dovrà essere visibile l’orario di «funzionamento degli apparecchi». Le multe previste vanno da 500 a 1.500 euro; tre violazioni in due anni determineranno il sigillo delle slot.

L’ordinanza «si inserisce all’interno di un percorso iniziato due anni fa con l’istituzione di un tavolo di confronto sul tema». A ricordarlo è il sindaco Maurizio Marello, soddisfatto per il provvedimento: «È il risultato di un opportuno coordinamento tra le “sette sorelle” che ha portato a individuare un orario di spegnimento comune. Non si tratta certo di un passo risolutivo: attendiamo da molti anni un provvedimento dello Stato che regolamenti il settore e non possiamo dimenticare che oggi si gioca molto su Internet, un fronte sul quale il Governo dovrebbe saper intervenire con una regolamentazione restrittiva e puntuale».

Anche Alba, come le altre città della provincia, sta coinvolgendo i Comuni limitrofi, alcuni dei quali hanno già fatto propria l’ordinanza: «Ritengo che gradualmente aderiranno tutti. La ludopatia è una piaga sociale ormai dilagante e per fronteggiarla nel 2014 l’Amministrazione di Alba diede avvio a un approfondimento dal quale emerse la necessità di una regolamentazione degli orari di gioco, sfociata nella delibera di marzo, che prevedeva un intervento in questa direzione. Il tavolo ha previsto anche un progetto di prevenzione condotto nelle scuole per educare i ragazzi a mantenersi lontani da questo vortice».
Sulla stessa lunghezza d’onda è Bra, come spiega il sindaco Bruna Sibille: «Nel 2011 avevamo già approvato un regolamento restrittivo per le sale gioco e dato avvio a progetti condotti in collaborazione con la Consulta della famiglia e la scuola dell’infanzia. Ho da poco ricevuto gli 11 Comuni del distretto socioassistenziale che fa capo a Bra: molti di essi, tra i quali Cherasco, Pocapaglia, Sommariva del Bosco, Sanfrè, Santa Vittoria e Ceresole (quest’ultimo in prospettiva futura, non avendo degli esercizi dotati di slot), hanno fatto propria l’ordinanza».

Debora Schellino

I gestori: «È caccia alle streghe. Vogliamo regole uguali per tutti»
L’ordinanza del Comune di Alba che limita gli orari di accensione di slot machine e videolottery arriva al termine di mesi di incontri con i gestori albesi di sale gioco.

Le indicazioni del comitato sono state in parte accolte: «Avevamo chiesto che le macchinette venissero spente dalle 2 alle 14. Avremmo preferito questa come fascia oraria, ma bisogna dare atto al Comune di averci interpellato e di aver instaurato un dialogo con noi», spiega a Gazzetta d’Alba un rappresentante dei gestori di sale da gioco nella città.

A lasciare perplessi gli amministratori non è però il giro di vite imposto dall’Amministrazione Marello: «Una norma è efficace se condivisa. In provincia di Cuneo hanno legiferato le “sette sorelle”, ma quasi nessun piccolo Comune. Per questo chiediamo che ci sia un confronto tra i paesi di Langhe e Roero con norme comuni a tutti: non possiamo accettare che ad Alba le macchinette restino spente 12 ore quando basta andare a Guarene o Diano (Comune che ha poi adottato l’ordinanza, ndr) per giocare tranquillamente a qualsiasi ora».

Nel frattempo anche la città di Asti ha emanato un’ordinanza che impone lo spegnimento delle macchinette quattro ore al giorno contro le 12 nei giorni feriali e le 11 nei festivi ad Alba: «Questo è un altro segnale del pasticcio che è stato fatto. Da Asti provengono molti dei clienti che giocano ad Alba: in questo modo però le sale gioco di Asti saranno favorite rispetto alle nostre perché chiuderanno solo quattro ore».

«Noi gestori albesi non vogliamo un trattamento di favore», aggiunge l’intervistato. «Vogliamo solo lavorare alla pari con gli altri gestori della zona con norme chiare e uguali perlomeno a livello regionale, in attesa di una legge nazionale uguale per tutti».

Secondo i gestori albesi negli ultimi mesi si sarebbe innescata una caccia alle streghe che farebbe gli interessi di chi gestisce il gioco in modo illegale: «L’esempio lampante è quello della provincia di Trento dove da oltre un anno si è legiferato contro il proliferare delle sale gioco. Il risultato? La riapertura di bische clandestine e la comparsa dei totem per il gioco on-line su server stranieri, ai limiti della legalità».

Marcello Pasquero

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