La truffa del falso biologico

La truffa del falso biologico

Il cuneese Andrea Olivero, Viceministro all’Agrcioltura, parla a Gazzetta due giorni dopo la trasmissione della puntata di Report, in cui un giornalista infiltrato in Romania – dove dovrebbe “crescere” gran parte del cibo non trattato con prodotti chimici che arriva nei supermercati italiani – aveva svelato come gli alimenti biologici fossero in verità convenzionali, ovvero coltivati con normali pesticidi.

L’inchiesta ha spalancato buchi e gettato ombre su uno dei business più prolifici del momento, ma anche sullo stesso Olivero, che – si suppone – fosse a conoscenza della truffa ma avrebbe “chiuso un occhio”.

olivero

Spiega il viceministro: «È vero che ho convocato una riunione istituzionale a proposito di una azienda, di primaria grandezza nazionale ed europea, che era stata truffata da un venditore di falso bio e rischiava di avere gravissime ripercussioni. In questa riunione ho ricordato un principio giuridico, cioè che le misure di ritiro del prodotto siano applicate in maniera proporzionale all’importanza, alla natura e alle circostanze che hanno determinato il configurarsi della non conformità. L’ho ricordato solo perché preoccupato della tenuta anche occupazionale di questa azienda, i cui vertici non avevo mai incontrato prima e che non ho mai incontrato dopo. In sintesi, ero preoccupato per i dipendenti di questa azienda. Non mi sembra una cosa riprovevole ed anzi mi sembra il dovere di ogni politico serio».

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