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Le famiglie chiedono, il Roero risponde: 700 kg di cibo raccolti, aiuti a 98 nuclei

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I Nonni civici di Santa Vittoria durante la raccolta di generi alimentari

SOCIETÀ Il 4 marzo ha superato tutte le aspettative la mobilitazione roerina all’iniziativa della fondazione Banco delle opere di carità che, ogni anno, nel primo sabato di marzo, invita a donare parte della propria spesa a chi non riesce a farla.
Ad annunciare il lusinghiero risultato è Filippo Lo Schiavo, dei Nonni vigili di Santa Vittoria, che, per il secondo anno consecutivo, ha organizzato il presidio nel supermercato Bennet di Cinzano: «Abbiamo raccolto circa 700 chilogrammi di prodotti alimentari, grazie alla solidarietà dei clienti e all’impegno del nostro gruppo e di altre persone che hanno aderito alla Giornata della raccolta alimentare».

L’iniziativa santavittoriese rappresenta la generosa risposta della società roerina a una condizione di disagio economico, nella sinistra Tanaro molto più diffusa e concreta di quanto si pensi.

Il Consorzio socio assistenziale ha aiutato 98 famiglie

Lo confermano i dati diffusi dal consorzio socio-assistenziale Alba-Langhe-Roero che, nel solo 2016, ha aiutato 98 nuclei familiari indigenti, stanziando per loro un importo di 106.486 euro.
Il direttore del consorzio, Marco Bertoluzzo, illustra la situazione: «I beneficiari sono le famiglie con minori, adulti disoccupati, che vivono grazie a progetti di borse lavoro, cinquantenni che hanno perso l’impiego, oppure gli esodati, che non hanno diritto alla pensione lavorativa, non avendo maturato gli anni minimi di contributi, e neanche a quella sociale, a causa dell’età».

Il maggiore ostacolo al raggiungimento della stabilità economica, soprattutto per gli stranieri, pare essere rappresentato dalla limitata conoscenza della lingua italiana e da retaggi culturali che, nonostante le condizioni economiche siano precarie, ostacolano la fuoriuscita dalla famiglia delle donne e il loro inserimento lavorativo. Negli ultimi tempi hanno fatto ricorso agli aiuti del consorzio anche le famiglie nelle quali, comunque, qualcuno lavorava.
A mandare i conti a gambe all’aria bastano, infatti, spese sanitarie impreviste o guasti agli elettrodomestici o all’automobile.

Se uno stipendio non basta

Bertoluzzo conferma: «Anche i nuclei in cui uno o più componenti sono occupati e che in precedenza riuscivano a far fronte alle proprie spese di mantenimento, oggi si trovano costretti, quando sopravviene un imprevisto, a richiedere il supporto del Servizio sociale».
Il direttore elenca: «Sono stati 10 i progetti di borse lavoro per tirocini o Pass (Percorsi di attivazione sociale sostenibile) attivati nel 2016 e pagati tramite l’assistenza economica, mentre 34 le domande Sia (Sostegno per l’inclusione attiva) negli ultimi 5 mesi, da settembre 2016 a febbraio 2017».

Nel numero di Gazzetta in edicola, storie di aiuto,  testimonianze dirette e le considerazioni del direttore del Consorzio Marco Bertoluzzo sul senso di comunità roerino.

p.s. e f.ge.

 

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