Marello: «Quindici milioni di opere senza dimenticare gli ultimi»

Marello: «Quindici milioni di opere senza dimenticare gli ultimi» 1

L’INTERVISTA Ancora non ha deciso se seguire le sirene di chi lo vorrebbe candidato in Regione o a Roma oppure tornare a fare l’avvocato a tempo pieno o, perché no?, realizzare il suo sogno: avere il tempo da dedicare alla piccola azienda agricola creata a Montelupo. A Maurizio Marello rimangono due anni per decidere. In attesa, gli abbiamo chiesto di tracciare un bilancio degli otto anni vissuti in piazza Duomo e dei tre del suo secondo mandato. Un piccolo tuffo nel recente passato anche per togliersi un po’ di sassolini nei confronti dei detrattori e dell’europarlamentare Alberto Cirio che più volte ne ha criticato l’operato.

Marello: «Quindici milioni di opere senza dimenticare gli ultimi»
Il sindaco Marello con la Giunta e i consiglieri comunali di maggioranza.

I suoi detrattori sono molto agguerriti, in modo particolare sui social network dove #colpadiMarello è uno degli hashtag più gettonati. Ma davvero non ne azzecca una questo sindaco?

«Le critiche dei soliti fanno molto più rumore dei sorrisi, ma lasciano il tempo che trovano se sono strumentali. Sicuramente avrò compiuto errori, ma qualcuna penso di averla imbroccata e di dover dire grazie agli assessori e ai consiglieri che mi hanno sostenuto con forza».

Da dove partiamo?

«Dal Piano regolatore. Siamo riusciti nell’approvazione, dove il centro-destra aveva fallito per anni, passando per il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche (Peba) e gli “Scenari di rischio” del piano comunale di Protezione civile. Questi ultimi già sperimentati durante l’emergenza alluvione del 24 e 25 novembre».

Un’emergenza che Alba ha superato nel migliore dei modi, la foto scattata da Gazzetta che la ritrae stanco ma soddisfatto in riva al Tanaro a emergenza chiusa ha fatto il giro d’Italia.

«Penso che mai dimenticherò quei due giorni in cui la città si è compattata per resistere alla furia del Tanaro e ha vinto. Sì, quello sarà un ricordo da mettere nel cassetto, specie per l’esempio che la città ha saputo dare a livello nazionale dimostrando di aver fatto, grazie ai sindaci succedutisi dal 1994, tanta strada nella direzione della prevenzione e della cura dei corsi d’acqua».

Della sua gestione nei giorni più difficili per Alba si dibatterà ancora fra venti anni, in quale altro modo le piacerebbe che si parlasse del sindaco Marello?

«La mia Amministrazione è quella che, nella crisi più duratura dal dopoguerra, è stata in grado di non dimenticare alcun cittadino, con una spesa nel mio secondo mandato di 5,3 milioni di euro per famiglie in difficoltà e per casa, assistenza e autonomia scolastica, anche reperendo risorse da privati o fondazioni bancarie. Questo senza dimenticare l’attenzione alle scuole, alle politiche giovanili con la riorganizzazione degli spazi dell’H Zone, alla Caritas, al centro di prima accoglienza e alla creazione, con la diocesi, dell’Emporio solidale».

Risorse per il sociale che secondo i suoi detrattori sarebbero state sottratte ai lavori pubblici, è vero?

«15 milioni di euro destinati alle opere nella prima metà del secondo mandato non penso che siano pochi. Si va dalla scuola del quartiere Moretta ai 5.500 punti luce per 2,5 milioni di investimenti, il completamento della ristrutturazione delle ex palestre della Maddalena, il restauro di piazza San Francesco, gli interventi su strade e marciapiedi per 1.571.319 euro, la realizzazione di due parcheggi in viale Masera, uno in frazione San Rocco Cherasca, uno in corso Piave e asfaltature in 28 strade, vie e piazze per 364.792 euro; gli accordi per stendere reti in fibra ottica anche nelle zone non urbane, il progetto di attivazione del sistema di videosorveglianza ambientale, gli interventi sugli edifici comunali per 700.900 euro, la manutenzione dei torrenti con una spesa di 181.365,98 euro, la sistemazione delle frane in strada Ghiglini, Baresane e Santa Rosalia, la cura del verde pubblico con un impegno di spesa di 411.446 euro nel solo 2017 per la cura di giardini, aree verdi e aree gioco».

Quali gli altri lavori?

«I nuovi servizi igienici automatizzati in piazza Cagnasso, il regolamento e gli interventi sugli impianti sportivi per 344.903 euro e i 2.269.359 euro per la manutenzione degli edifici scolastici. Non dimentichiamo poi l’elettrificazione della linea Alba-Bra che ha permesso alla città di entrare nel sistema metropolitano delle ferrovie e di avere oltre trenta collegamenti al giorno per Torino».

Sindaco, arriviamo alla pedonalizzazione.

«In questi giorni completiamo un percorso iniziato da anni. È una gioia per me vedere centinaia di ragazzi in gita o gruppi di turisti girare tranquillamente nelle vie del centro, senza il pericolo dovuto al transito delle auto. Capisco le paure di alcuni commercianti, ma sono convinto che non sapremo più fare a meno di questa pedonalizzazione».

Eppure l’eurodeputato Alberto Cirio sostiene che questa Amministrazione manchi di coraggio, nonostante i 3 milioni di euro di avanzo ogni anno.

«Un’accusa che mi fa sorridere perché il Patto di stabilità e i vincoli di bilancio derivano da diktat dell’Unione europea. Per questo auspico che l’eurodeputato possa darsi da fare perché non vediamo l’ora di spendere i 3 milioni che ogni anno l’Unione europea ci blocca».

Quali altri risultati vorrebbe sottolineare?

«Direi il lavoro svolto per l’ambiente con il nuovo appalto per la raccolta rifiuti, lo Sportello informativo amianto, i minipunti ecologici, la tartufaia naturale, il Regolamento comunale per la tutela del decoro urbano e il lavoro sul piano d’azione per l’energia sostenibile. Non dimentichiamo poi la nascita dell’associazione Cantine di Alba, le iniziative legate ai gemellaggi e le innumerevoli manifestazioni, da marzo a luglio della Primavera di Alba oltre all’attenzione al teatro Sociale che registra il tutto esaurito nella quasi totalità degli spettacoli».

Verrebbe quasi da dare ragione a Openpolis, portale del Ministero dell’economia che ha assegnato un voto di 8,4 su 10 ai servizi offerti dal Comune di Alba.

«Penso questo giudizio premi il grande sforzo fatto da tutta l’Amministrazione negli anni più duri della crisi per non cedere un centimetro sul piano dei servizi per il cittadino. Il Comune ha zero debiti, la riduzione della spesa corrente è pari al 7,4 per cento, cioè un risparmio di 1.728.000 euro. In tutto questo siamo riusciti a non aumentare le imposte comunali e a ridurre leggermente la Tari».

Alla fine del mandato mancano poco più di due anni, quali opere vorrebbe fossero concluse?

«Innanzitutto l’ospedale Alba-Bra e la scuola media del quartiere Moretta. Andremo avanti con i lavori nel cortile della Maddalena, metteremo le basi per la realizzazione del parco fluviale ed entro il 2017 sarà realizzata da Rfi la passerella sulla stazione. Vorrei, inoltre, trovare soluzioni, già al vaglio con Rfi, per l’eliminazione delle barriere della ferrovia in corso Bra. In questi due anni vorrei venissero sbloccate una volta per tutte questioni annose come il completamento dell’autostrada Asti-Cuneo o la riapertura dell’Alba-Asti».

In conclusione, ha deciso cosa vuole fare in futuro? Cederà alle sirene di chi la vuole eletto a palazzo Lascaris o a Roma?

«Non ci ho ancora pensato, potrei tornare a fare l’avvocato o magari dedicarmi all’azienda di famiglia a Montelupo e ai figli. Appena superati i cinquant’anni d’età, mi sono preso ancora un po’ di tempo per decidere cosa fare “da grande”».

Marcello Pasquero

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