È morto il cardinale Tettamanzi, grande perdita per la Chiesa

È morto il cardinale Tettamanzi, grande perdita per la Chiesa

MILANO Il cardinale Dionigi Tettamanzi è morto serenamente la mattina del 5 agosto a causa di una malattia che si è sviluppata in questi ultimi sette mesi. Il decesso è avvenuto nella casa di spiritualità Villa Sacro Cuore di Triuggio dove si era ritirato nel settembre 2011 al termine del suo ministero di arcivescovo di Milano. È nato a Renate, in provincia di Milano, il 14 marzo 1934.

Dionigi Tettamanzi (www.chiesadimilano.it)

La camera ardente è aperta nella cappella di Villa Sacro Cuore di Triuggio (via Sacro Cuore 1, Triuggio MB) fino a lunedì alle 12. Sarà possibile a tutti rendere omaggio alla salma del Cardinale e raccogliersi in preghiera. All’interno di Villa Sacro Cuore e alla camera ardente non sono ammessi fotografi e operatori Tv. Non è possibile realizzare immagini.

Ecco gli orari:

  • Domenica 6 agosto la camera ardente è aperta dalle 7.30 fino alle 21.30. Alle 7.30 verrà celebrata la Messa di suffragio e alle 20.30 il Rosario.
  • Lunedì 7 agosto la camera ardente è aperta dalle 7.30 alle 10.30. Alle 8 verrà celebrata la Messa di suffragio.

Lunedì 6 agosto poi la salma verrà trasferita in Duomo a Milano dove dalle ore 16 e fino alle ore 22 sarà possibile sostare per la preghiera davanti alla bara chiusa. Sempre lunedì 6 agosto alle 17.30 in Duomo verrà celebrata la Messa di suffragio da monsignor Gianantonio Borgonovo, Arciprete del Duomo. Alle 18.30 il cardinale Angelo Scola presiederà in Duomo la recita del Rosario.

I funerali verranno celebrati in Duomo a Milano martedì 8 agosto alle ore 11. Saranno presieduti dall’Amministratore apostolico cardinale Angelo Scola  e concelebrati – tra gli altri – dall’Arcivescovo eletto di Milano monsignor Mario Delpini.  Il cardinale Tettamanzi – al termine della celebrazione – verrà sepolto in Duomo, sul lato destro della cattedrale, ai piedi dell’altare Virgo Potens dove è presente anche l’urna del beato cardinale Schuster.

«Grande perdita per la Chiesa milanese e per tutta la Chiesa universale»

Scrive il cardinale Angelo Scola, Amministratore Apostolico dell’Arcidiocesi di Milano: «La dipartita del cardinale Dionigi Tettamanzi rappresenta una grande perdita per la Chiesa milanese e per tutta la Chiesa universale, non solo per i diversi ministeri che egli ha assunto e per il suo servizio come esperto a Papi e alla Santa Sede, ma anche per la sua personalità umile, sorridente, appassionata ai rapporti. Era sempre teso ad incarnare la visione cristiana della vita nella realtà attuale. La sua biografia, ormai ampiamente conosciuta, è testimonianza di tutto questo.

Sono a lui particolarmente legato fin dai tempi in cui fu mio giovane professore in Seminario a Venegono. L’amicizia si è approfondita negli anni a Roma attraverso comuni collaborazioni al servizio della Chiesa universale. Il card Dionigi, studioso di morale e di bioetica, mi ha sempre impressionato per la sua capacità di lavorare in gruppo e per la rapidità nel fare sintesi. In questi sei anni del mio ministero come Arcivescovo di Milano, il Cardinale Dionigi mi ha accompagnato con intensa amicizia e discrezione. La sua eredità darà ancora molto alla nostra Chiesa ambrosiana, a tutti i cattolici, ma anche ai molti laici con cui il cardinale Tettamanzi ha saputo entrare in dialogo a partire da problemi sociali acuti come quelli della famiglia, della vita, del lavoro e dell’emarginazione». 

 «La sua vita donata senza risparmio»

Scrive Monsignor Mario Delpini, Arcivescovo eletto dell’Arcidiocesi di Milano: «Voglio esprimere la mia gratitudine per la testimonianza che il cardinale Dionigi Tettamanzi ha reso con la sua vita donata senza risparmio. Per la sua disponibilità infaticabile al lavoro, la sua capacità di empatia con la gente, la sua armonia nella personalità e per il suo magistero Egli ha costituito un punto di riferimento per tutti noi. Io particolarmente gli sono grato per il suo ministero di insegnante e maestro di vita di fede e per la fiducia che mi ha accordato – tra l’altro – proponendomi per l’Episcopato. Lo ricordo così, nella preghiera riconoscente al Signore».

 

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