ALBA Il tema degli Ogm è caldo: seppur la comunità scientifica sia sempre stata piuttosto unanime nel ritenerli innocui, nel pubblico è rimasto un certo sospetto. Pochi giorni fa l’Università di Pisa è giunta alla conclusione che non siano nocivi alla salute. Nello stesso periodo un gruppo di docenti del liceo scientifico di Alba gettava le basi per un progetto di studio su alcuni campioni di mais, grano e soia più due campioni, uno di mais e uno con soia 100% Ogm.
«Questo progetto fa parte dei laboratori territoriali per l’occupabilità di un Programma operativo nazionale in collaborazione con l’istituto Baruffi-Cigna di Mondovì e altre scuole del territorio.
La nostra parte è quella che riguarda le analisi agro-alimentari per vedere se i campioni contengono Ogm, utilizzando la soia transgenica come riferimento», ha spiegato la docente di scienze Marina Orazietti che insieme al collega di chimica Giuseppe Devalle coordina il progetto che vede coinvolti gli insegnanti del dipartimento di scienze del Cocito Pierangela Occhetti, Claudia Abrigo, Nadia Sibona, Loredana Ercolini, Giannina Bolmida, Emanuela Cherubini e Ilenia Castanò.
I “prof” stanno mettendo a punto il metodo con l’uso della Pcr-real time, uno degli strumenti che il liceo ha acquistato grazie al finanziamento del programma nazionale: «Il progetto sarà poi rivolto alle quinte del nostro istituto, con possibilità di estenderlo al territorio perché si tratta di laboratori professionalizzanti. Abbiamo un laboratorio di biotecnologie avanzato sin dal 2002 e abbiamo deciso di concentrarci sugli Ogm. Lavoriamo all’estrazione del Dna per verificare la presenza di Ogm nelle farine di grano, mais e soia», afferma l’insegnante.
Commenta il preside Luciano Marengo: «Queste sono didattiche molto avanzate, che richiedono un forte impegno. È importante sottolineare che i ragazzi usano queste apparecchiature nelle esperienze in laboratorio: è un aspetto fondamentale nell’ottica professionalizzante del progetto».
a.r.
