La mensa è più cara anche per le fasce di reddito basse

Foto di repertorio della mensa comunale di Alba
Foto di repertorio della mensa comunale di Alba

SERVIZI COMUNALI  Il momento storico è di lenta trasformazione, periodo segnato dalla fatica di famiglie incalzate da crisi economiche in sequenza. Anche ad Alba, contesto in cui la povertà assoluta coinvolge circa un decimo dei residenti, come ha documentato Gazzetta. L’aumento delle tariffe (seppur minimo) delle mense comunali potrebbe perciò corrispondere a un peso aggiuntivo per i nuclei albesi.

Con una delibera di Giunta approvata il 31 agosto, l’Amministrazione Marello ha introdotto leggeri incrementi tariffari secondo i cosiddetti “adeguamenti Istat” calcolati sul costo della vita e sui consumi generali. Spiega l’assessore ai servizi sociali Elena Di Liddo: «Al fine di garantire le attuali previsioni di gettito e mantenere inalterati gli equilibri di bilancio, occorre ridefinire le tariffe relative al servizio di mensa. I consistenti tagli ai Comuni operati dalle manovre finanziarie approvate dal Governo non consentono all’ente di mantenere i prezzi invariati, anche se si tratta di un piccolissimo rialzo».

La ditta Sodexo, che gestisce il servizio, applicherà dunque prezzi in incremento di circa 5 centesimi a pasto. Ad esempio, tanto per limitare l’analisi alle fasce più basse della popolazione, chi presenta un Isee pari a zero (povertà assoluta), se nello scorso anno pagava 1 euro a pasto quest’anno pagherà 1,05 euro. Medesimo incremento per chi presenta un Isee fino a 4mila euro: quest’anno pagherà 1,55 euro invece di 1,50. L’impennata raggiunge i 10 centesimi in caso di Isee compreso tra i 4mila e i 6mila euro: da 2,15 a 2,25 euro a pasto. Anche i redditi più alti subiscono incrementi, ma non in proporzione ai parametri Isee: i rincari sono analoghi alle fasce basse. Di Liddo: «Non abbiamo scelto di toccare le fasce basse per vessare i poveri, ma perché dopo un confronto con altre città le tariffe sono risultate essere molto contenute».

Le agevolazioni per i non residenti e per chi è estromesso dal mercato del lavoro rimangono inalterate, conclude Di Liddo: «Vengono prorogate le riduzioni per chi non abita ad Alba e quelle di studenti con un genitore inserito in cassa integrazione, oppure in mobilità o in disoccupazione ordinaria. È prevista l’esenzione totale dal pagamento per gli alunni appartenenti a nuclei familiari con genitori disoccupati e con Isee uguale a zero euro solo in caso di segnalazione da parte del consorzio socio-assistenziale Alba, Langhe e Roero, e per alunni portatori di handicap con invalidità superiore al 70 per cento».

Il servizio mensa inizierà la seconda settimana di scuola: le famiglie riceveranno nei diari dei ragazzi tutta la documentazione relativa al rinnovo delle tariffe.

Matteo Viberti

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