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Lo sguardo d’amore che dà certezza di esistere

PENSIERO PER DOMENICA – XXVII TEMPO ORDINARIO – 7 OTTOBRE

Ci sono occasioni in cui non ci sono dubbi su quale sia il tema centrale delle letture. Quelle della XXVII domenica si focalizzano sul rapporto uomo-donna e sul matrimonio. Tra i brani biblici poi, il più importante è il primo, il secondo racconto della Creazione (Gen 2,18-24), visto che lo stesso Gesù farà riferimento a esso per orientare la discussione con i farisei sul divorzio (Mc 10,2-16).

Dalle letture emergono chiaramente i mutamenti culturali che sono avvenuti nel corso degli anni. Al centro dei brani citati ci sono tre temi che sono il cuore dell’antropologia biblica: la superiorità dell’uomo sugli animali, l’assoluta parità uomo-donna e l’indissolubilità del legame di coppia. Fino a pochi anni fa nessuno metteva in dubbio il primato dell’uomo sugli animali e l’indissolubilità, mentre la parità uomo-donna era negata, sempre nei comportamenti, talora anche in linea di principio. Oggi siamo molto più sensibili alla questione dei sessi; mentre la differenza tra uomo e animale e l’indissolubilità del legame uomo-donna sono spesso negati.

Lo sguardo d’amore che dà certezza di esistere

All’inizio di un legame di coppia c’è lo stupore: quello di Adamo di fronte alla donna, quello di qualsiasi innamorato/a che vede nell’amato/a ciò che dà senso alla sua esistenza. L’altro che mi sta di fronte è diverso da me, eppure mi capisce, intercetta i miei pensieri e i miei desideri. È lo specchio vivo che mi dà la certezza di esistere. Viene alla mente il protagonista del romanzo pirandelliano Uno, nessuno, centomila, che continua disperatamente a specchiarsi alla ricerca della propria identità e della certezza di esistere. Secondo la Genesi, ciò che mi dà la certezza di esistere, perché mi aiuta a pensare, amare e agire, è lo sguardo d’amore dell’altro.

Cosa fare di fronte al fallimento? La questione è antichissima, come si evince dalla discussione in cui viene coinvolto Gesù. Egli, citando la Genesi, ribadisce il principio di fondo: Dio ha pensato questo legame come indissolubile. Poi sembra cambiare argomento, spostando il discorso sui bambini. In realtà rafforza il concetto, perché come insegna anche l’esperienza umana, il bisogno più grande di un bambino non è di avere un papà e una mamma che gli vogliano bene, ma un papà e una mamma che si vogliano bene! Detto ciò, come insegna il Vangelo e come ribadisce l’Amoris laetitia, Dio, che ama tutti di amore gratuito, non fa eccezione con una coppia che si divide. Noi credenti, noi Chiesa, dobbiamo dunque farci interpreti e testimoni di questo amore gratuito di Dio.

Lidia e Battista Galvagno

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