Pierpaolo Carini: «Per l’ambiente si deve fare rete»

Promosso da Egea e da Confindustria, si è svolto a Cherasco un convegno sull’energia

In un momento storico in cui l’opinione pubblica sembra aver cominciato ad ascoltare il grido d’aiuto dell’ambiente, a partire dai movimenti dei giovani, e in cui le aziende, le pubbliche amministrazioni ma anche gli utenti privati chiedono soluzioni sempre più improntate sull’efficienza energetica, è compito dei vari attori offrire soluzioni capaci di mettere in pratica questa nuova coscienza ecologica.

Così un’area come la provincia di Cuneo, dinamica dal punto di vista imprenditoriale e non solo, può diventare l’apripista di un nuovo modello operativo, nell’interesse della comunità e delle generazioni di domani.

Da queste premesse è nato il convegno “Energia e ambiente, tecnologie globali per risposte locali”, promosso da Egea e da Confindustria Cuneo. Giovedì scorso, a Cherasco, si sono riuniti esperti del settore, rappresentanti degli ordini professionali e del mondo dell’imprenditoria, chiamati a confrontarsi su due parole chiave: energia e ambiente.

«Per l’ambiente si deve fare rete»

Abbiamo affrontato l’argomento con Pierpaolo Carini, presidente del consiglio di gestione di Egea.

Perché oggi è così importante sottolineare il connubio tra energia e ambiente?

«Oggi i problemi legati all’ambiente devono essere affrontati con urgenza: secondo alcuni studi di settore, il livello di anidride carbonica presente nell’atmosfera è sei volte più elevato rispetto al 1880. Anche la temperatura media è cresciuta in modo progressivo. Cosa fare? Utilizzare l’energia in un modo migliore, attraverso due strade parallele: da un lato i cittadini possono risparmiare energia nelle proprie abitazioni, riducendo di almeno il 30 per cento le emissioni inquinanti, dall’altro le varie utenze possono decidere di optare per le fonti rinnovabili».

Serve una strategia comune, dunque?

«Bisogna iniziare a ragionare in un’ottica di territorio, dialogando tra i diversi interlocutori, dai soggetti pubblici ai privati, per arrivare al settore economico-produttivo. Una realtà partecipata come Egea, che riunisce 300 soci tra pubblico e privato, può rappresentare una sorta di elemento di connessione».

Francesca Pinaffo

Pierpaolo Carini: «Egea è impegnata in fotovoltaico, biogas, auto elettriche»

Quali azioni ha già intrapreso Egea sul fronte dell’efficientamento energetico?

«È un percorso che abbiamo intrapreso da anni e che a oggi è in continuo sviluppo. Siamo partiti dal teleriscaldamento, un sistema di riscaldamento più pulito ed efficiente rispetto a quello tradizionale, che oggi serve 146.500 utenti – ma a breve saranno 300mila, con l’attuazione del progetto che riguarda Alessandria e con ulteriori iniziative. Per quanto riguarda le rinnovabili, abbiamo sviluppato impianti fotovoltaici, sia nel Nord- ovest che in Sicilia. Abbiamo anche puntato sulla produzione di biogas, il cui passo successivo è stato il biometano. È un processo iniziato nel 2011 con i due impianti di cogenerazione a biogas alimentati da reflui zootecnici di allevamenti: un impianto si trova a Marene e l’altro nel Torinese, a Ozegna. In quest’ultimo si produce anche biometano. Un’ulteriore evoluzione rappresenta l’impianto realizzato nel 2012 a Vottignasco, nel Cuneese. Senza dimenticare l’idroelettrico, con la centrale inaugurata nel 2015 a Santa Vittoria. Grandi passi avanti sono stati fatti anche sul fronte dell’illuminazione pubblica, con lo sviluppo di soluzioni per i singoli Comuni, che garantiscono un elevato risparmio energetico: Alba, Cherasco, Savigliano e Acqui Terme sono alcune delle città in cui oggi sono attivi i nostri sistemi. Così come è fondamentale per noi la mobilità sostenibile, a cui abbiamo destinato 50milioni di euro. Tra le varie iniziative è prevista l’installazione entro il 2022 di oltre 300 colonnine pubbliche di ricarica».

f.p.

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