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Medici e movimenti cattolici ribadiscono il no all’eutanasia

APPELLO AL PARLAMENTO Ecco il testo del comunicato congiunto diffuso il 10 luglio 2019 dalle associazioni d’ispirazione cattolica (*) sull’eutanasia:

In vista della decisione della Corte costituzionale sul tema del fine vita, chiediamo che il Parlamento, consapevole delle proprie responsabilità istituzionali, eserciti la propria funzione legislativa in materia. Dal canto nostro, desideriamo riaffermare il nostro convincimento, in nome del quale ci sentiamo spronati a dare il fattivo contributo nella società, per la costruzione di una rinnovata convivenza civile improntata sul profondo rispetto di ciascun essere umano, soprattutto se debole e vulnerabile.

Riconosciamo che ciascuna vita umana è un bene in sé stessa, al di là delle circostanze che di fatto segnano la sua parabola esistenziale; la peculiare dignità umana che contraddistingue ogni singola persona, dal primo istante della sua esistenza fino alla morte, accomuna la famiglia umana e ci rende tutti uguali in valore. Riconosciamo, di conseguenza, che per ogni essere umano sussiste il dovere morale di prendersi cura della vita e salute propria e altrui, in un clima di solidale reciprocità.

Abbiamo piena consapevolezza del fatto che, talora, malattia e sofferenza irrompono in modo inarrestabile nel nostro cammino, “ferendo” in profondità la nostra storia personale e ponendo sulle nostre spalle pesi estremamente gravosi. Siamo convinti che, specialmente in tali circostanze, la persona che sperimenta “vulnerabilità” abbia diritto a non rimanere sola col proprio carico umano, ma debba ricevere dalla comunità ogni aiuto per curare la malattia e lenire la sofferenza, in nome del legame di solidarietà e comunanza coessenziale al nostro stesso “essere umani”.

Consideriamo che, pur giovandosi di un continuo progresso, la medicina applicata ai casi clinici concreti talora mostri dei limiti insuperabili in ordine alla guarigione; in tali casi, riteniamo doveroso per il medico astenersi dall’insistenza in trattamenti che, di fatto, si dimostrassero clinicamente inefficaci o sproporzionati.

In particolare, desideriamo rilanciare l’urgente esigenza di aumentare sforzi e risorse per l’implementazione delle cure palliative, in grado di assicurarne l’effettiva fruibilità su tutto il territorio nazionale per le persone che ne hanno necessità, come del resto sancito dalla legge 38 del 2010.

Con altrettanta convinzione, nella nostra società spesso connotata da forme di utilitarismo ed efficientismo, rifiutiamo senza tentennamenti ogni “logica di scarto” tendente a considerare le persone segnate dalla malattia o da altre vulnerabilità (età avanzata, disabilità, patologie psichiatriche ecc.) come una sorta di “peso infruttuoso” per la comunità, tanto da ritenere opportuno ridurre (o addirittura annullare) risorse e ausili a loro vantaggio, a prescindere dai loro effettivi bisogni.

Desideriamo esprimere congiuntamente il nostro più fermo rifiuto di ogni atto di eutanasia, in tutte le sue forme e modalità, ovvero di ogni scelta intenzionale e diretta finalizzata ad anticipare la morte allo scopo di interrompere ogni sofferenza. Siamo convinti che la malattia, il dolore e la sofferenza, nella loro cruda e gravosa realtà, esigano una risposta autenticamente “umana”, costruita sull’amore, sulla condivisione e sul servizio, oltre che sull’ausilio della migliore medicina; mai esse meritano di ricevere come risposta la sbrigativa e fuorviante violenza dell’eutanasia, umanamente falsa, lesiva dell’integrità della vita e offensiva della dignità umana.

Guardiamo con favore alla recente presa di posizione pubblica da parte delle Federazioni degli ordini dei medici e degli infermieri, che considerano il proprio coinvolgimento in eventuali pratiche eutanasiche in piena e inaccettabile contraddizione con le finalità e i valori originari dell’arte medica, espressi e confermati nei vigenti codici deontologici di categoria. Guardiamo con uguale favore ad altre iniziative e prese di posizione che condividano la nostra prospettiva valoriale.

Auspichiamo pertanto che una simile violazione della vita umana, quale è l’eutanasia, non debba mai trovare avallo e giustificazione nell’ordinamento giuridico del nostro Paese. A tale proposito, invitiamo le persone interessate all’evento del prossimo 11 settembre, a Roma, per una giornata di riflessione e approfondimento di queste tematiche.

(*) associazione Scienza & vita – Forum delle associazioni familiari – Movimento per la vita – Associazione medici cattolici italiani – Forum associazioni socio-sanitarie – Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici

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