TORINO L’arresto è avvenuto all’alba di stamane, martedì 14 gennaio, a conclusione dell’operazione “Shylock”. A finire in manette, con l’accusa di aver praticato il prestito a usura, una coppia residente nel comune torinese di Caluso.
La Guardia di Finanza di Torino, che ha provveduto al fermo su disposizione della Procura di Ivrea, ha raccolto a carico dell’uomo, ora in carcere, originario di Carini (provincia di Palermo), elementi che comprovano la gestione di una rete di credito usuraio con tassi che si aggiravano attorno al 300%.
Le indagini delle Fiamme Gialle sono iniziate nel 2017, le vittime erano per lo più pensionati che non riuscivano a far fronte alle spese ordinarie, piccoli imprenditori e famigliari di persone in condizione di difficoltà economica.
A fronte di poche migliaia di euro prestati si generavano rapporti di indebitamento proseguiti per anni con consegne di denaro da parte delle vittime a domicilio o in luoghi pubblici, per non suscitare attenzioni indesiderate.
Chivasso, Borgaro Torinese, Mazzé, Val della Torre, Verolengo, Vinovo e Rondissone sono alcuni dei comuni dove la coppia operava. L’arrestato, senza un’occupazione stabile era riuscito persino a farsi assumere da uno dei “creditori” nella sua agenzia di viaggi e, per giustificare un tenore di vita al di fuori delle possibilità rispetto ai redditi denunciati, aveva convinto alcune delle vittime a sostenere che i versamenti di contanti dipendessero da vendite di olio e legnami.
Nella sua “attività” era seguito dalla compagna, operatrice socio sanitaria in una casa di riposo a Brandizzo e da alcuni complici a carico dei quali proseguono i controlli da parte della Guardia di Finanza. Il prestito a usura aveva permesso ai due di accumulare 5 immobili fra Caluso e Palermo oltre a 300mila euro “cash” fra conti correnti e contante, un tesoretto sequestrato in base alla legge sulla lotta al riciclaggio e usura.
Davide Gallesio
