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Casa: ad Alba costa 2mila euro per metro quadrato

Casa: ad Alba costa 2mila euro per metro quadrato

ABITAZIONE  Secondo i dati di Immobiliare, ad Alba esistono quasi 16mila abitazioni, ma i prezzi appaiono sempre più proibitivi. A gennaio 2020 per gli immobili residenziali in vendita sono stati richiesti in media 1.996 euro al metro quadrato, con un aumento dello 0,17 per cento rispetto a gennaio 2019 (quando la cifra ammontava a 1.993 euro).

Le quotazioni sono inarrivabili, considerando il paragone con i 1.169 euro della media provinciale. Traducendo in concreto, le statistiche dicono che per acquistare un’abitazione di 100 metri quadrati una famiglia deve spendere circa 200mila euro: vuol dire richiedere mutui trentennali in caso di un salario che non superi i 1.500 euro circa al mese.

L’elitarismo delle abitazioni in vendita si ripete sul fronte degli affitti. Il prezzo richiesto ad Alba a gennaio è di 7,79 euro mensili al metro quadrato, rispetto ai 6,28 euro della media provinciale. Significa che un appartamento di cento metri quadrati costa in locazione quasi 800 euro al mese, uno di 50 metri 400 o più. A dicembre del 2014 il prezzo medio degli affitti sotto le torri era pari a 7,04 euro, quasi un euro in meno rispetto a oggi.

Intanto, secondo gli ultimi dati forniti dall’assessore alle politiche sociali Elisa Boschiazzo, «negli ultimi mesi abbiamo contato circa 20 sfratti e stipulato 247 contratti a canone agevolato, ovvero a prezzi calmierati per l’impossibilità degli inquilini di far fronte alla totalità delle spese di affitto».

A questi numeri si aggiungono le 220 famiglie in lista d’attesa per una casa popolare: disponendo di un reddito basso, ne avrebbero diritto ma le strutture rese disponibili dall’Atc (Agenzia territoriale per la casa) sono terminate. L’impasse è difficile, perché il Comune sa che sono più di un migliaio gli alloggi sfitti. Boschiazzo: «L’emergenza abitativa è un fenomeno complesso. Ogni giorno tentiamo di stare vicino alle persone che non possono permettersi di fronteggiare le spese, accompagnandole nel percorso di recupero e di rieducazione sociale. Talvolta emergono problemi culturali, ma nella maggioranza dei casi ci troviamo di fronte a situazioni di reale difficoltà economica».

Il Comune spera che la fondazione Cassa di risparmio di Cuneo possa rifinanziare il progetto Emergenza casa, anche se si tratta di misure compensative, che non ripristinano il diritto delle persone all’abitare in condizioni di serenità.

Roberto Aria

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