LETTERA AL GIORNALE Egregio direttore, da sempre mi occupo di storia, memoria e di cittadinanza attiva. Con mia moglie faccio lunghe passeggiate a piedi o in bicicletta nell’Albese. Posti meravigliosi e pieni di storia. Qualche anno fa, in una via che conduce al centro di Rodello, abbiamo avuto il piacere di scoprire una bella panchina dipinta di rosa con un piccolo foglio che riportava un brano di William Shakespeare dedicato alle donne.
«Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subito, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l’ignoranza in cui l’avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato, per tutto questo: in piedi, Signori, davanti ad una Donna» (William Shakespeare)
Il 23 febbraio scorso siamo ripassati e, con grande sorpresa e poi indignazione, abbiamo visto che la panchina in oggetto era ridotta in uno stato indecoroso di abbandono. Ci è parsa una non giustificabile trascuratezza, come se un pensiero così sensibile e attento rivolto alle donne potesse essere frutto di una iniziativa momentanea e passibile poi di dimenticanza. Ci è parso quasi un insulto a tutte le donne e anche alle persone che transitano da quelle parti.
Non solo. In questa via, lungo il marciapiede ci sono delle croci con i nomi dei caduti in guerra, ma anche queste richiederebbero un’attenzione e manutenzione diverse, un’attenzione mirata e consapevole verso i segni che distinguono le conquiste civili, umane e sociali raggiunte a prezzo di fatiche e sacrifici, la manutenzione della Memoria. Credo che un Comune come Rodello, che vede il passaggio di molte persone, possa e debba dimostrare la sua consapevolezza civile e democratica anche con la spesa di pittura e di ripristino di quei segni e di quel luogo.
Alessandro Capellaro
