Coronavirus, situazione epidemiologica piemontese e aggiornamenti del Gruppo di lavoro Fazio (riorganizzazione area territoriale)

Coronavirus: altri 14 morti in Piemonte, 315 in totale 1

CORONAVIRUS Il Gruppo di lavoro Fazio ha comunicato all’assessore regionale alla sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, le prime valutazioni sulla situazione epidemiologica odierna in Piemonte, frutto di diverse circostanze che richiedono interventi in vista della fase 2. La curva epidemica è in ritardo in Piemonte rispetto ad altre regioni del Nord, il che spiega in parte la mancanza di sincronia con queste ultime.

La relazione spiega che le province piemontesi mostrano una tendenza alla discesa della curva disegnata distribuendo i casi nella data in cui si rilevano i sintomi (e non nella data in cui viene esaminato il tampone), e fluttuazioni dei tamponi positivi dovute a variazioni nel processo di somministrazione ed esecuzione dei test (in alcuni casi si arriva anche a 10 giorni di attesa tra il prelievo del tampone e la ricezione dell’esito). «I casi e i decessi attualmente osservati nelle Rsa esprimono la situazione epidemica di più di due settimane fa. Continua un andamento in Torino e provincia che induce alla massima attenzione nel monitorare l’impatto delle prossime riaperture», dice il documento.

Il gruppo di lavoro Fazio è impegnato nell’identificazione di aspetti critici che hanno pesato sulla attuale situazione e in proposte, sia in funzione di possibili nuovi picchi sia pienamente normalizzata dopo Covid. Nel corso dei suoi lavori, la il gruppo di lavoro Fazio elaborerà proposte e raccomandazioni da sottoporre all’Assessorato alla sanità per la fase 2.

Questo piano si incentrerà sulla identificazione il più precoce possibile dei nuovi casi, in modo da spegnere i nuovi focolai attraverso l’isolamento dei casi e dei loro contatti e su uno stretto monitoraggio epidemiologico. È possibile che per la fase due sia necessario affrontare in maniera drastica il problema della trasmissione intrafamiliare, con apposite strutture in cui ricoverare i positivi fino alla negativizzazione.

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