Ultime notizie

Pd e Liberi uguali verdi chiedono l’azzeramento dei vertici politici del sistema socio-sanitario piemontese

Coronavirus, Canale: il comune ha emesso quattro ordinanze restrittive in vigore da oggi

TORINO Le opposizioni vanno all’attacco della Giunta guidata da Alberto Cirio e della maggioranza di centrodestra. Ad accendere il dibattito è stata la puntata della trasmissione Report  su Rai tre lunedì sera che ha raccontato alcuni degli errori fatti nella gestione dell’emergenza sanitaria.

«Da settimane continuiamo a denunciare la discutibile gestione del Covid-19 in Piemonte: mancanza di diagnosi tempestive e di tamponi, email smarrite, insufficienza di dispositivi di protezione per gli operatori sociosanitari, situazioni insostenibili all’interno delle Rsa», scrivono in una nota i consiglieri regionali del Partito democratico. «Le scelte di Cirio e Icardi, nell’affrontare il Covid-19, sono state confuse e su questo ci siamo espressi già in passato. Adesso è quanto mai urgente comprendere quale sarà il ruolo dell’unità di crisi, del comitato scientifico in seno all’unità e della nuova task force coordinata dall’ex ministro Fazio, perché il Piemonte non può più permettersi errori. Tuttavia, prendiamo atto che con la definizione dell’ultima task force l’assessore alla sanità sia già, nella sostanza, commissariato. Cirio, a questo punto dovrebbe, responsabilmente, azzerare i vertici politici del sistema socio-sanitario piemontese, a partire proprio dall’assessore alla sanità».

I consiglieri Pd toccano anche il tema della ripresa: «In queste condizioni è difficile immaginare una ripartenza che noi riteniamo fondamentale per il 4 maggio, dal momento che le riaperture devono essere garantite da una linea di comando sicura e da un’organizzazione sociosanitaria solida. Siamo molto preoccupati per quello che ci attende, riguarda l’economia di tutta la Regione e il lavoro di milioni di piemontesi; in questo senso ci riserviamo di chiedere al Governo di inviare gli ispettori per verificare se il Piemonte si trova nelle condizioni di affrontare la fase 2 e può farlo in sicurezza».

La posizione di Liberi uguali verdi

Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi uguali verdi tocca gli stessi argomenti: «Da settimane diciamo che in Piemonte le cose non vanno. I numeri dell’epidemia non ci tornavano. Mancavano mascherine e tamponi, è vero, ma è l’intera gestione dell’emergenza che ha fatto acqua da tutte le parti. Nessuno prendeva in carico le segnalazioni dei pazienti infetti fatte dai medici di famiglia; il caso della Provincia di Alessandria non è stato una sfortuna come ha dichiarato Icardi ma si è determinato dopo una precisa catena di errori. Il dramma delle Rsa, che Report ha tralasciato, è la punta dell’iceberg di una gestione caratterizzata da incapacità di ascolto e sottovalutazione delle osservazioni critiche e delle tante proposte arrivate tanto dal territorio, dal mondo del lavoro e della sanità».

«Credo – conclude Grimaldi – che la difficoltà di operare in uno scenario inedito non possa giustificare tutto ciò. Per questo chiediamo da giorni un azzeramento tanto dell’unità di crisi, quanto dei vertici socio- sanitari della politica regionale».

Lega, Fi e Fdi: non c’è un caso Piemonte

Secondo i capigruppo delle forze di maggioranza in Consiglio regionale –  Alberto Preioni (Lega), Paolo Ruzzola (Forza Italia) e Maurizio Marrone (Fratelli d’Italia) – invece: «Non esiste un caso Piemonte, con buona pace della trasmissione Report che ha scelto di trasmettere solo alcuni dati e non altri: ad esempio, secondo la Protezione civile il Piemonte raggiungerà il traguardo dei contagi-zero il 21 di maggio alla pari del Veneto, oltre un mese prima di altre regioni italiane».

Dalla maggioranza lanciano un appello: «Auspichiamo che anche le minoranze dimostrino l’onestà intellettuale di non sminuire i risultati raggiunti con fatica dalla Giunta nel contrasto all’epidemia perché si troverebbero a infangare tutta la Regione Piemonte e non solo i loro avversari politici, proprio nella fase delicata in cui il Governo nazionale sta decidendo regole e tempi sulla revoca del blocco. Sarebbe davvero irresponsabile rischiare di vederci classificati zona rossa solo per una rappresentazione denigratoria del Piemonte, svincolata dai dati oggettivi: poi dovrebbero risponderne di fronte alle imprese impantanate e ai lavoratori lasciati a casa».

 

 

Banner Gazzetta d'Alba