I finanzieri di Torino sgominano una rete di falsari dei marchi del lusso

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TORINO Producevano mascherine di design in laboratori clandestini con tecniche di stampa all’avanguardia, spacciandole per prodotti delle maggiori griffe della moda italiana e internazionale. Gucci, Chanel e Louis Vuitton: sono solo alcuni dei nomi contraffatti in due laboratori, gestiti da altrettante imprenditrici italiane di mezza età, sequestrati dai finanzieri del capoluogo nel quartiere Barriera di Milano e a Settimo Torinese. Ogni pezzo, prodotto su tessuto fornito da aziende di Prato, Caserta e Napoli, veniva venduto a sette euro; le titolari si erano organizzate per spedire gli esemplari in tutta Italia a mezzo corriere: assieme ai dispositivi di protezione erano in vendita, a ottanta euro, kit completi di foulard e pochette falsificate ad arte.

Le indagini delle Fiamme gialle hanno permesso di sequestrare tre macchine per la stampa sublimatica su tessuto nel capoluogo sabaudo, altre 25 nelle attività coinvolte , svolte fra Toscana e Campania, dove sono state rinvenute 350mila mascherine non conformi e 4 milioni di articoli fra prodotti finiti e semilavorati per un valore di un milione di euro. Nove le persone indagate per  reati afferenti la contraffazione di marchi, imputazione che prevede ammende fino a 30mila euro e, nei casi più gravi, la reclusione.

Davide Gallesio

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