Il coraggio di dire come stanno le cose e l’indegno spettacolo dato dai politici

LETTERA AL GIORNALE Gentile direttore, scrivo dopo aver assistito all’ennesimo show in Tv dei politici di tutto l’arco costituzionale intenti a litigare su tutto, con il rischio di una crisi di Governo. In tempi in cui gli italiani soffrono disoccupazione, povertà e drammi sanitari con centinaia di morti al giorno, fa male vedere la classe politica più litigiosa al mondo che senza pudore gioca a chi le spara più grosse. E soprattutto fa male assistere a un balletto in Parlamento e nel Governo, dalla maggioranza all’opposizione, che sostanzialmente vuol dire una cosa sola: che si sta litigando sempre per le poltrone e su come gestire (leggi spartirsi) i miliardi che dovrebbero arrivare dall’Europa.

Dimenticandosi che quei miliardi non sono per gli appetiti di portaborse e faccendieri, lobbisti e mafie varie, ma per risanare il Paese e rilanciarlo. Non solo, ma ci si dimentica che abbiamo un debito pubblico pauroso, che rischia di vanificare tutto. E da maggioranza e opposizione cosa si invoca? Mica rigore e sobrietà, no, si gioca al rialzo promettendo soldi a destra e a manca, come se avessimo una Zecca inesauribile e fossimo nel Paese di bengodi.

Purtroppo i mass media non fanno nulla per tenere a bada questo continuo carnevale di partiti e partitini: quanti giornalisti senza la schiena dritta, che lasciano dire anche le balle più grandi e non hanno il coraggio di intervenire. Mi chiedo: se avessimo avuto anche noi un Trump in Tv che ostentava brogli elettorali senza uno straccio di prova, avremmo avuto il coraggio di interrompere la trasmissione e dire che non corrisponde ai fatti?

Un politico si è azzardato a dire che i calabresi hanno i politici che si meritano, ed è stato linciato. Ma temo che la cosa si potrebbe dire anche a livello nazionale (così ora linciano anche me). Però mi chiedo se quando entriamo nel segreto dell’urna lo facciamo responsabilmente o ci lasciamo prendere dagli interessi di bottega e dai furori ideologici.

Un semplice lettore

Gentile lettore, capisco il suo disagio davanti al teatrino dei politici: un mondo dove spesso a prevalere sono gli interessi di pochi (partito è sinonimo di parte), qualche volta legittimi qualche altra meno o addirittura illegittimi. Un mondo spesso attraversato da ideologie che impediscono di guardare con equidistanza e giustizia i problemi da risolvere per l’intera comunità civile. Lei, poi, si sta rivolgendo a un calabrese di nascita e può immaginare quanta vergogna si provi a vedere una regione prigioniera di corruzione e sprechi. Mali che rischiano di dilagare in tutto il Paese. Eppure, come cristiani non possiamo mollare: la storia repubblicana vanta una tradizione di statisti e uomini di legge che hanno saputo emergere per integrità, onestà e lungimiranza politica, qualche volta sacrificando la vita: non sprechiamo il loro esempio.

g.t.

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