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Stato di agitazione alla Giordano vini: proclamato il blocco degli straordinari

Dalla padella alla brace: i 41 lavoratori della Giordano trasferiti a Brescia e non a Ivrea 1
Nel marzo 2019 i dipendenti Giordano protestarono in piazza del Duomo ad Alba.

DIANO I dipendenti della Giordano vini sono in stato di agitazione per la mancata applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro. La voce che emerge da tutte le assemblee svoltesi ieri, venerdì 11, alla in Giordano vini di Valle Talloria (facente parte del gruppo Iwb, Italian wine brand) è unanime, arrabbiata e critica. «Ancora una volta riscontriamo superficialità e menefreghismo da parte della dirigenza aziendale quando si tratta di affrontare tematiche importanti riguardanti i propri dipendenti. La Giordano vini continua a non voler applicare il contratto nazionale di lavoro dell’industria alimentare firmato il 31 luglio 2020 , mentre aziende dello stesso settore, ad esempio Campari, hanno aderito all’applicazione mesi or sono. Evidentemente la classe non è acqua», scrivono in un documento Fortunato La Spina (Fai-Cisl), Giancarlo Tocchi (Flai-Cgil) e Vittorio Ambrosano (Uila-Uil).

Le Organizzazioni sindacali hanno deciso di dichiarare lo stato di agitazione permanente con il blocco a oltranza di straordinari e flessibilità. Inoltre, da lunedì 14 sarà programmata un’ora di assemblea al giorno e per ogni turno di produzione fino al 24 dicembre. «Auspicando che la situazione si risolva positivamente al più presto, ci riserviamo di intraprendere ulteriori iniziative di lotta per veder riconosciuto ai lavoratori il contratto di lavoro. Riteniamo grave e assurdo che l’azienda preferisca sostenere presunti interessi politici romani, lontani dall’effettiva volontà di supportare e promuovere le attività aziendali, piuttosto che riconoscere ai lavoratori e lavoratrici quanto gli spetta di diritto», concludono gli esponenti sindacali.

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