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Regione Piemonte: il centrodestra dice no ai corridoi umanitari per i profughi della Bosnia

Il sistema piemontese di tutela dei minori è sano e, per molti aspetti, un modello per il resto d’Italia
Monica Canalis, consigliere regionale del Pd

MIGRAZIONI Il Consiglio regionale del Piemonte ha respinto l’ordine del giorno presentato da Monica Canalis, vicesegretaria Pd, in cui si chiedeva di avviare corridoi umanitari per soccorrere i profughi bloccati in Bosnia e supportare le realtà del volontariato e terzo settore della nostra Regione che si sono attivate per fornire aiuti. «Nel cuore dell’Europa da mesi si sta consumando una sistematica violazione dei fondamentali diritti umani di migliaia di profughi. Oggi in Consiglio regionale il centrodestra ha bocciato il documento sull’emergenza umanitaria. Evidentemente la recente svolta europeista della Lega vale solo per il Governo Draghi», commenta Canalis. «Sui territori, e in particolare qui in Piemonte, permane la simpatia della destra verso i modelli illiberali e l’indifferenza verso ciò che sta accadendo al confine tra Croazia e Bosnia, dove donne, uomini e bambini vengono braccati nei boschi, presi a bastonate, derubati, torturati, violentati».

«Neanche il tempo di votare la fiducia al Governo Draghi, e il centrodestra mostra tutte le sue contraddizioni sul tema della solidarietà internazionale e del supporto alle associazioni umanitarie piemontesi impegnate sulla rotta balcanica. A Roma predica bene, a Torino razzola male». Così il segretario del Pd del Piemonte, Paolo Furia, commenta la bocciatura dell’ordine del giorno. «Stamattina il centrodestra compatto, dalla Lega a Forza Italia – sottolinea Furia – ha bocciato un ordine del giorno presentato dal Pd in cui si chiedeva alla Regione di sollecitare il nuovo Governo a istituire corridoi umanitari sicuri e rispettosi dei diritti delle persone richiedenti asilo politico e protezione internazionale in Europa. Si tratta di centinaia di persone che da settimane sono bloccate al confine tra Bosnia e Croazia, in situazioni drammatiche. Nei giorni scorsi i parlamentari europei del Pd avevano voluto personalmente verificare la situazione, ma erano stati indebitamenti bloccati dalla polizia croata. Partendo dalle parole pronunciate ieri in Senato da Mario Draghi sulla necessità di un Europa unita e solidale, applaudite anche da Lega e Forza Italia, il Pd regionale si era illuso che anche in Piemonte si potesse cambiare rotta. Ci spiace soprattutto per volontari e gli operatori umanitari piemontesi impegnati sulla rotta balcanica: la Regione non ha alcuna intenzione di supportarli».

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