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Il consorzio della patata dell’Alta Valle Belbo avrà una nuova sede

Il consorzio della patata dell'Alta Valle Belbo avrà una nuova sede

MOMBARCARO In questi giorni gli agricoltori soci del consorzio stanno raccogliendo le patate tutelate dal marchio Alta Valle Belbo. La novità, rispetto agli anni passati, è la sede dell’ente di tutela che sta prendendo forma a Mombarcaro. Da alcune settimane, infatti, è iniziata la ristrutturazione del magazzino comunale che la ospiterà. La direzione dei lavori è stata affidata all’architetto Alice Cerrato di Castelletto Uzzone. La spesa preventivata ammonta a due milioni di euro, coperti dai finanziamenti provenienti dal piano di riqualificazione delle aree degradate. Spiega la presidente del consorzio Cinzia Barbiero: «Nei prossimi mesi faremo entrare nel consorzio anche alcuni soci giovani. Attualmente siamo in quattro e la superficie coltivata ammonta a circa trenta ettari. La produzione di quest’anno è di grande qualità, anche se la resa è bassa a causa delle scarse precipitazioni estive».

Il nuovo magazzino permetterà di incrementare l’area coltivata, recuperando anche terreni abbandonati, e aumentare le produzioni. Al piano interrato, infatti, è prevista la costruzione di un locale per lo stoccaggio. Continua Barbiero: «Le vendite vanno molto bene. Ogni anno esauriamo le patate in primavera. D’altronde, il prodotto non si potrebbe conservare oltre giugno. Anche se al buio, inevitabilmente, i tuberi germogliano. Si potrebbero usare prodotti fitosanitari per rallentarne la crescita, ma non sono ammessi in agricoltura biologica. Nel nuovo locale per l’immagazzinamento saranno installate celle ad areazione guidata, che dovrebbero bloccare il ricaccio. Così facendo potremo prolungare la vendita all’anno intero».

Nella nuova sede ci sarà spazio anche per un punto vendita, che sarà gestito a rotazione dai soci, con annessa sala per le degustazioni. «Contiamo di aprire almeno al fine settimana. Questa è una grande possibilità che ci permetterà di incrementare la rete dei nostri clienti, intercettando i turisti e i visitatori di passaggio. Per ora le nostre patate vanno sulle tavole di privati, ma anche di molti ristoranti dell’albese. Inoltre, da alcuni anni abbiamo stretto accordi con i supermercati Conad e Sogegross, proponendo stagionalmente i nostri prodotti. Per le vendite ci stiamo appoggiando alla cooperativa Le 7 vie del Belbo».

Il Comune di Mombarcaro, una volta ultimato il fabbricato, potrebbe aderire all’associazione Città della patata, nata lo scorso anno su iniziativa di Ingria, paese di 44 abitanti in provincia di Torino. «Sarebbe una buona vetrina che tamponerebbe la sospensione, per il secondo anno di fila, della fiera della patata», conclude Barbiero.

Davide Barile

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