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Sicurezza su lavoro: servono formazione e nuove norme

Sicurezza su lavoro: servono formazione e nuove norme

PRIOCCA La fortuna non è un dispositivo di sicurezza. Attorno a questa frase si è svolta domenica scorsa la settantunesima giornata nazionale dell’Anmil (Associazione nazionale mutilati e invalidi sul lavoro) che per la prima volta è stata ospitata dal Roero. L’incontro si è aperto con un convegno nella sala consiliare e la posa di una targa celebrativa sulla facciata del Municipio. L’Anmil provinciale raccoglie oltre 2.500 iscritti, testimoni loro malgrado, con un’invalidità superiore al 20%, dei rischi legati al lavoro. I dati sono purtroppo in aumento, specie per gli incidenti in itinere, cioè legati agli spostamenti necessari per raggiungere o tornare dal luogo di lavoro.

Presidente dell’Anmil cuneese è il montatese Giovanni Guido, personalità energica che ha deciso di prestare il suo impegno anche a fronte della propria esperienza personale. Figlio di un’operaia, a sua volta vittima di una mutilazione sul lavoro, l’ingegner Guido ha avuto un drammatico incidente che, dopo il coma, lo ha costretto a due anni di riabilitazione e un lento ritorno alla vita famigliare e lavorativa. Oggi guida, nuota e scia usando metà del proprio corpo e si sforza di comandare i propri muscoli in un processo di tensione e torsione che non è mai definito. Il dettaglio che più colpisce è il suo ritenersi fortunato, forte di un carattere e di una capacità di resistenza che ora ha messo al servizio di quanti si ritrovano vittime nei luoghi e nelle situazioni che più si sentono in genere vicini e quotidiani.

L’incontro di Priocca è stato importante perché a partire dalla nostra provincia, che vanta il triste primato di soci su scala nazionale, l’Anmil vuole rivolgersi a tutti per promuovere un ripensamento generale della cultura legata al lavoro in sicurezza. «Esistono normative che vanno ripensate, come la dimensione delle botole d’accesso alle cisterne, che non è in linea con le normative europee e soprattutto non permette l’accesso di una barella a cucchiaio», sottolinea Guido. «È fondamentale ripensare in generale l’approccio alla cultura della sicurezza, che riguarda imprenditori e dipendenti, specie rispetto al tessuto economico della nostra zona, con imprese piccole, spesso a conduzione famigliare» prosegue il presidente provinciale dell’Anmil.

Conclude Guido: «Il nostro impegno è rivolto in primo luogo agli istituti tecnici per formare alla sicurezza i professionisti di domani, ma vuole anche essere una campagna di più ampio respiro, perché oggi esistono le conoscenze e le tecnologie per vincere l’idea della fatalità e del rischio. Il nostro progetto infortuni riguarda tutti: invitiamo le scuole e quanti ci vogliano affiancare a darci spazio e sostegno».
«Abbiamo accettato con piacere di ospitare l’Anmil con la convinzione che il tema degli incidenti sul lavoro sia estremamente importante. Esistono molte leggi e serve un riordino generale. Ma serve soprattutto un cambio di mentalità sia nella prevenzione che nell’educazione. La scuola e i media possono fare davvero tanto», ha sottolineato il senatore Perosino.

Roberto Savoiardo

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