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Lo straordinario di Paolo Tibaldi. Spettacolo in scena al Sociale di Alba

ALBA Si intitola Lo straordinario e sarà il primo spettacolo in scena al teatro Sociale di Alba con la capienza al cento per cento. L’appuntamento è per il venerdì 15 e sabato 16 ottobre, alle 21, nell’ambito di Alba capitale della cultura d’impresa.

Tra le proposte non poteva mancare il teatro, con l’intento di raccontare il lato più umano dell’impresa. È la strada che ha scelto di intraprendere Paolo Tibaldi per Lo straordinario, che lo vedrà in scena anche nei panni di attore, in un lavoro corale che ha coinvolto diverse persone e artisti, ciascuno con il loro contributo. L’ingresso allo spettacolo è gratuito, fino a esaurimento posti, previa prenotazione sul sito alba2021.confindustriacuneo.it.

Tibaldi, che cosa può aspettarsi il pubblico?

Lo straordinario di Paolo Tibaldi
Massimo Dapporto, voce narrante dello spettacolo

«L’espressione che può descrivere meglio Lo straordinario è “docu-spettacolo”: ciò che ho pensato di proporre è un viaggio attraverso la storia di Alba e dell’Albese, che comincia dalla fine dell’Ottocento e arriva ai giorni nostri. Tutto comincia con una scena ambientata in un’azienda di oggi, che sta vivendo un momento importante: il trasloco in una nuova sede. Tra le persone al lavoro, un impiegato per caso si imbatte in oggetti che a loro volta lasciano spazio a situazioni e a ricordi attraverso le quali riesce a raccontare questa parte così importante della storia cittadina. Sarò presente in scena come attore, ma ci saranno anche artisti che interverranno con i loro linguaggi espressivi, dalla musica a diverse forme di danza. Ci sarà spazio anche per una serie di elementi documentaristici: una carrellata di foto sulla storia di Alba, grazie alla collaborazione con l’associazione Giulio Parusso, così come una serie di interviste che ho realizzato ad alcuni personaggi che mi hanno aiutato a ricostruire la storia di Alba, dandomi il loro punto di vista sul concetto di cultura d’impresa. E poi ci saranno una serie di voci fuori campo, a partire da Massimo Dapporto».

Perché ha scelto questo titolo?

«Si tratta di un gioco di parole: da un lato la parola straordinario ci fa pensare a qualcosa di eccezionale, com’è stata la rinascita di Alba grazie alla visione di imprenditori che hanno scritto la storia, ma questo termine ci rimanda anche al tempo in più che una persona dedica al lavoro. Insomma, mi è sembrato da subito il titolo ideale, per una città che quest’anno è capitale della cultura d’impresa. E, se ci pensiamo, a essere straordinario è proprio quest’ultimo concetto, che ci permette di parlare di aziende senza tirare in ballo il denaro, mettendo invece in prima linea aspetti come il benessere delle persone e la crescita di un territorio. Se si pensa all’industria come a un tema per addetti ai lavori, in questo caso a emergere è l’umanità, fatta di scelte, sacrifici e decisioni che hanno fatto la differenza».

Ci sarà spazio anche per il piemontese?

Lo straordinario di Paolo Tibaldi 1
Paolo Tibaldi

«In qualche modo, sì, grazie a un’installazione artistica realizzata in collaborazione con la scenografa dello spettacolo Agnese Falcarin. Nel foyer del teatro, gli spettatori si troveranno di fronte a un progetto artistico ispirato ad Abitare il piemontese, la rubrica di Gazzetta d’Alba da cui sono state tratte nei mesi scorsi tre serate di spettacolo. Sul filone dell’arte di Pinot Gallizio, ci sarà un telo che racconta, attraverso i colori della nostra terra, alcune parole piemontesi, con un cambio di caratteri che a sua volta ci riporta a un viaggio attraverso la storia. Questo per dire che anche la lingua piemontese ha contribuito alla cultura d’impresa. E che quest’ultima non è relegata al passato, ma è qualcosa che fa parte dell’essenza della nostra città».

Francesca Pinaffo

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