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Alba non dimentica le vittime dell’alluvione del 1994

Alluvione ’94: Alba ricorda le sue vittime con una corona di fiori
La corona di fiori in ricordo delle vittime dell'alluvione durante la cerimonia del 2020.

ALBA Lo scorso anno, in piena emergenza sanitaria, c’erano poche persone sul ponte Albertino che attraversa il Tanaro, a gettare nel fiume una corona di fiori in ricordo delle vittime dell’alluvione del 1994 che, nella notte tra il 5 e 6 novembre, causò nove vittime sul territorio comunale:

  • Caterina Giobergia e Felicita Bongiovanni, morte nella casa di riposo Ottolenghi;
  • Maria Magliano Sobrino e il nipotino Riccardo Sobrino travolti dall’acqua in via Piera Cillario;
  • i coniugi Daniele Vola e Daniela Mascarello sommersi presso la ditta Aimeri;
  • Emiliano Rossano di Macellai travolto dalla piena del Tanaro nella zona del ponte nuovo della tangenziale di Alba;
  • i coniugi Carmine Iannone e Maria Di Paola di Nichelino morti sulla tangenziale di Alba.

La commemorazione per le vittime dell’alluvione 1994 avverrà in forma ristretta

Per il 2021 la celebrazione sarà di nuovo aperta al pubblico e la Città di Alba, con chi vorrà partecipare, si ritroverà sabato 6 novembre alle 16 in piazza Risorgimento per una commemorazione che sarà seguita dal corteo verso il ponte di corso Torino.

«Passano gli anni, ma il ricordo dell’alluvione rimane nitido dentro di noi. Ogni anniversario lanciamo la corona di fiori nel Tanaro per commemorare le vittime di quelle tragiche giornate e per rinnovare la nostra vicinanza alle loro famiglie», commenta il sindaco Carlo Bo.

L’unica strada è la prevenzione

«Per fare in modo che la tragedia non si ripeta l’unica strada è la prevenzione», aggiunge Bo, ricordando quanto è stato fatto: «Dalle opere di messa in sicurezza degli argini alla pulizia costante dell’alveo di fiumi e torrenti, dal monitoraggio continuo alla formazione dei nostri volontari che oggi come allora ci teniamo a ringraziare per il loro insostituibile lavoro al servizio della città».

Sin dal mattino sarà allestita sotto l’androne del Municipio una mostra fotografica che ricorda non solo quelle giornate così difficili per Alba e il territorio di Langhe e Roero, ma anche l’aiuto concreto che arrivò da tutta Italia. Da quell’esperienza, dopo pochi mesi, nacque ad Alba l’associazione Proteggere insieme che con i suoi volontari e la partecipazione delle altre associazioni di protezione civile cittadine scorterà la corona di fiori verso il fiume.

Il corteo in direzione partirà dal centro storico alle 16.45. Alla commemorazione parteciperà anche una delegazione degli alpini che sabato e domenica celebra il centenario di fondazione del gruppo di Alba.

Alla cerimonia saranno presenti alcuni parenti delle vittime di quei tragici avvenimenti. Anche il capo della protezione civile italiana, Fabrizio Curcio, ha voluto essere vicino alla città in occasione di questo anniversario e mandare un messaggio alla comunità che sarà letto durante la commemorazione.

Le commemorazioni regionali dell’alluvione

TORINO Anche la Regione è impegnata in iniziate di commemorazione dell’alluvione 1994 e di promozione del settore protezione civile. Venerdì 5 è prevista la presentazione del Documento strategico di comunicazione dei rischi che coinvolge le regioni transfrontaliere tra Francia e Italia nella gestione dei rischi naturali e delle emergenze.

Sabato 6 dalle 9alle 17.30 nel piazzale dell’auditorium Rai di Torino sarà possibile visitare gli allestimenti realizzati dalla protezione civile della Regione Piemonte con i propri mezzi e le proprie strutture da soccorso, essere coinvolti in semplici esercitazioni con i volontari presenti e conoscere l’organizzazione del sistema regionale di protezione civile. I volontari saranno a disposizione tutto il giorno per rispondere alle domande e alle curiosità di chi vorrà avvicinarsi al mondo del soccorso e conoscere meglio quale possa essere il contributo di ognuno nella prevenzione e nella gestione di rischi e pericoli naturali.

Alluvione 1994 e rimborsi, una storia infinita

«La nostra Protezione civile si è rivelata la realtà più avanzata e completa nella gestione del rischio in Italia. Dopo la tragica esperienza dell’alluvione del 1994 il coordinamento piemontese si è strutturato ed è cresciuto fino a diventare la migliore protezione civile del Paese. Questo ci ha permesso di affrontare le alluvioni del 2019 e del 2020 con una formidabile macchina di soccorso che ha consentito di mettere in sicurezza e salvare tante vite», sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore Marco Gabusi.

«Dal 2020 l’esperienza di tutta la struttura unita all’incredibile impegno dei volontari si è rivelata determinante anche nella lotta contro la pandemia. Le giornate aperte alla cittadinanza sono un elemento importante per far crescere sempre di più la cultura della prevenzione e della gestione del rischio. Ognuno di noi può fare qualcosa e la protezione civile è in piazza proprio per insegnarci come poter portare il nostro personale contributo nelle situazioni di emergenza», concludono Cirio e Gabusi.

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