ASTI Aveva approfittato della condizione di fragilità dell’uomo, un anziano che viveva da solo, ne aveva ottenuto l’eredità, promettendo di usare, dopo la sua morte, il denaro per scopi benefici, lasciandolo quindi solo, e in pessime condizioni igieniche, nell’ultimo periodo della sua vita.
Lo scorso marzo il malvivente era stato arrestato; nei giorni scorsi, gli uomini del nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di finanza hanno eseguito, dopo la condanna – emessa dai giudici del Tribunale di Asti per circonvenzione di incapace, autoriciclaggio e calunnie – il sequestro di beni e immobili frutto del raggiro. Le fiamme gialle hanno cautelato conti correnti per un ammontare di 300mila euro, tre immobili in provincia di Asti e venti terreni, tre dei quali nel Vercellese.
Il condannato, spacciandosi per presidente di una fondazione benefica inesistente, aveva ottenuto la fiducia dell’anziano, promettendo l’istituzione di un premio in sua memoria e l’utilizzo della sua abitazione per un centro di assistenza ai disabili. In questo modo aveva ottenuto prima dei bonifici, usati per una polizza sulla vita della sua vittima – 270mila euro incassati alla sua morte – e si era fatto nominare, in un secondo momento, erede universale dei suoi beni.
Davide Gallesio
