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Una nuova arma contro le ulcere cutanee: un’app dedicata alla Vulnologia

Una nuova arma contro le ulcere cutanee: un’app dedicata alla Vulnologia

VERDUNO A inizio novembre un congresso multidisciplinare organizzato nell’Ospedale “Michele e Pietro Ferrero” di Verduno dal dottor Giovanni Torre, sulle “ferite difficili” aveva messo in evidenza, con una grande partecipazione di medici, infermieri e care giver, quanto sia importante occuparsi di queste problematiche che sono notevolmente in crescita e spesso sono causa di sofferenza ed invalidità per molte persone, perlopiù anziane, senza dimenticare i costi economici che tali situazioni creano.

Le ferite difficili rappresentano una realtà clinica molto rappresentata nel mondo; in Italia si stima che siano interessate circa 2 milioni di persone. Si tratta di lesioni che non solo richiedono lunghi tempi di guarigione ma hanno anche un impatto devastante sulla qualità di vita dei pazienti e sul bilancio sanitario. Ancora oggi però vengono considerate una patologia minore sottoposta spesso a trattamenti empirici. 

Fortunatamente il nostro territorio può vantare di avere attivo un servizio che da anni si occupa con grande successo del trattamento delle ulcere cutanee, patologie estremamente frequenti nei i nostri anziani servizio che ha sempre cercato di  prendere in carico completo i pazienti conducendo con professionalità e dedizione dalla diagnosi alla guarigione utilizzando anche strumenti  all’avanguardia come  la televulnologia.

La grande novità di questi giorni è stata l’introduzione oltre alle ormai consolidate televisite anche l’attività di telemonitoraggio e telecontrollo dedicata alle ferite difficili. Chiediamo al responsabile del servizio dì Vulnologia, il dottor Giovanni Torre dì cosa si tratta.

«Il concetto è molto semplice ossia queste lesioni richiedono spesso tempi lunghi dì guarigione e frequenti valutazioni, ma spesso l’intervallo tra una visita/televisita e l’altra può rappresentare un buco nero in cui ci perdiamo dati importanti. Da poco diamo la possibilità ai pazienti o ai parenti di installare sul loro smartphone l’innovativa applicazione  “biocare” della famiglia Evisus di Tesi, che ci permette di inviare loro con cadenza personalizzata  una serie dì semplici domande e attraverso la raccolta  delle risposte , possiamo monitorare e controllare l’evoluzione della malattia permettendoci inoltre di intercettare subito e facilmente la  necessità dì intervento anticipato rispetto al controllo programmato ed eventualmente  dì comunicare subito  con il malato attraverso una videochiamata. Mi piace definire questa applicazione una specie dì pronto intervento Vulnologico per soggetti quasi sempre fragili ai quali è necessario garantire una continuità».

Una nuova frontiera dunque che consentirà in un territorio variegato, con difficoltà viarie di essere vicino ai pazienti e curare le ulcere che essendo croniche sono un vero e proprio flagello per le persone colpite.

Lino Ferrero

 

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