La mensa scolastica di Pocapaglia diventa tecnologica

La mensa scolastica di Pocapaglia diventa tecnologica 1

POCAPAGLIA La mensa scolastica diventerà sempre più tecnologica, sicura ed efficiente grazie alla nuova gestione pensata dal Comune in collaborazione con le società appaltatrici del servizio di refezione scolastica Gle ristorazione e Scamar. Sarà semplificato il controllo delle presenze del pranzo grazie al supporto della piattaforma Donacod che permetterà di creare un borsellino digitale per ogni alunno.
Utilizzando l’App si potrà registrare non solo l’eventuale assenza al servizio dello studente, ma anche conoscere il menu del giorno (con le foto dei piatti) e monitorare il credito per poter fruire del servizio. Anche il pagamento è sempre più semplificato, grazie all’integrazione della piattaforma con il sistema PagoPa che consentirà ai genitori di pagare in maniera sicura e veloce, con carta di credito, oppure scaricando gli avvisi per recarsi in uno dei punti PagoPa sul territorio.

Il servizio digitale è già operativo e non richiede alcun costo per le famiglie, né per le Amministrazioni comunali, le scuole pubbliche e le società di refezione, poiché gode del sostegno degli esercizi commerciali e delle aziende sponsor. Per i genitori sarà sufficiente scaricare l’App Donacod, registrarsi e iscrivere i propri figli al servizio del Comune di Pocapaglia. Grazie a Donacod sarà possibile accumulare buoni che potranno essere utilizzati esclusivamente per pagare spese scolastico/educative, o collegate al sistema scolastico (rientra tra queste il costo della mensa di Pocapaglia). I buoni verranno generati a seguito di acquisti negli esercizi commerciali aderenti.

Afferma il vicesindaco Giuseppe Dacomo: «Pocapaglia innova sempre più. L’obiettivo dell’Amministrazione è ridurre i costi dei servizi scolastici. Le famiglie potranno risparmiare sul costo della mensa grazie ai buoni che potranno raccogliere negli esercizi commerciali. Le nuove procedure saranno semplici e consentiranno di ridurre i contatti e quindi il rischio di contagio. Tutto a costo zero per l’Amministrazione».

Cecilia Flocco

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