Per la ciclabile di corso Europa prendete esempio da Ventimiglia

Sviluppo urbano irrazionale: Assemblea in movimento propone biciclettata tra i supermercati

LETTERA AL GIORNALE Gentile direttore, mi permetto alcune considerazioni sulla decisione della Giunta di destra albese di mettere mano alla ciclabile in corso Europa. Precisando che si tratta di una minima parte della pista che percorre in entrambi i sensi il corso. Iniziamo con due dati: il corso (dal cavalcavia della ferrovia a San Cassiano) è lungo circa 2.500 metri; la parte interessata dal progetto è circa 450 metri. Cosa si farà degli altri 2mila metri? Non credo ci sia un progetto definitivo.

La parte interessata dal progetto che si sta attuando, sotto gli occhi degli albesi per l’abbattimento delle piante decennali, è tra via Aldo Moro e via Dario Scaglione. Un tratto intermedio del corso. Probabilmente preso in considerazione per la pavimentazione  in condizioni precarie a causa delle radici delle piante. Non certo quello che potrebbe risultare il più pericoloso, mancando per tutto il tratto esercizi commerciali che si affacciano sul corso.

Una riflessione, a parte, andava fatta sul tratto in direzione del centro cittadino. A partire da via Franco Centro sino a via Aldo Moro, esiste già una pista ciclabile in sede propria; perché non è stata presa in considerazione? Mi sono permesso di verificare la pavimentazione di questo tratto in bicicletta e non l’ho trovata così in pessimo stato da giustificare anche su questo lato un lavoro così imponente. Con le risorse risparmiate si poteva ampliare l’intervento sulla parte di ciclabile non interessata dall’attuale progetto.

L’anno scorso ebbi un incontro fortuito con l’assessore ai lavori pubblici e mi permisi di suggerirgli di andare a vedere i lavori fatti dal Comune di Ventimiglia su una pista ciclabile. È un suggerimento ancora valido per la maggior parte del corso non interessato dall’intervento e per il tratto da San Cassiano a Cantina Roddi. Comprendo che il rifacimento della pista ciclabile fosse nel programma del sindaco eletto. Ma una cosa è un progetto che riguardi la totalità del corso; un’altra è un tratto monco, senza continuità e progettualità. Una spesa pagata da tutti noi per un contentino politico a una parte.

 Pierangelo Bonardi

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