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‘Ndrangheta a Bra: chiesti 28 anni di carcere per Salvatore Luppino

Un’intesa tra Comune di Montà e Tribunale di Asti per i lavori di pubblica utilità

ASTI Ventotto anni di carcere per Salvatore Luppino, 22 e 17 per i fratelli Vincenzo e Carmelo: sono le richieste formulate dall’accusa, guidata dai magistrati Paolo Cappelli e Dionigi Tibone della Direzione distrettuale antimafia di Torino, per reati di associazione a delinquere di stampo mafioso e traffico di droga all’assise penale presieduta dal giudice Matteo Bertelli Motta. Domani (venerdì 30 settembre) si terranno le ultime audizioni degli avvocati difensori dei tre fratelli e degli altri due imputati rinviati a giudizio nel maggio del 2021: la sentenza, con tutta probabilità, verrà rinviata a una prossima udienza, ancora da determinare. Lapidario il commento del legale Renato Cravero, difensore di Salvatore Luppino: «Chiederò l’assoluzione per i miei imputati»

La vicenda giudiziaria fa seguito al blitz dei Carabinieri e Polizia che, nel giugno 2020, arrestarono dopo anni di indagini avviate dalle rivelazioni del pentito Domenico Agresta, dodici persone fra le quali i fratelli Luppino accusati di aver gestito una “locale”, cioè una cellula della ‘ndrangheta a Bra. Secondo gli inquirenti a capo del clan si trovava Salvatore Luppino, oggi in carcere a Civitavecchia (Roma): il gruppo avrebbe gestito un fiorente traffico di droga e di armi usando come punto d’appoggio, assieme a un garage nel centro centro abitato, i locali del Circolo arcobaleno, in via XXIV maggio. Il bar gestito dalla famiglia è al centro di un’altra vicenda giudiziaria: l’omicidio del trentenne albanese Avenir Hysaj il cui corpo venne trovato, nel marzo del 2021, nelle rocche di Pocapaglia, per il quale è imputato un altro membro della famiglia.

Davide Gallesio

 

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