BRA La condanna, a 18 anni di reclusione, è diventata definitiva. La pena per Mario Novi, responsabile, insieme a Mauro Regis (suo amico), dell’omicidio del giardiniere braidese Salvatore Ghibaudo, avvenuto in un pioppeto alla periferia della città, nel pomeriggio del 10 giugno 2016, è stata confermata – mercoledì della scorsa settimana – dalla prima sezione penale della Corte di Cassazione di Roma. L’omicidio, che era maturato nell’ambiente dello spaccio di stupefacenti, era avvenuto in un bosco lungo la tangenziale braidese. E mercoledì scorso (28 settembre) la conferma della prima sezione penale della Corte di Cassazione di Roma: la condanna a 18 anni di reclusione per Mario Novi è diventata definitiva.
L’avvocato Pier Mario Morra, che ha assistito con il collega Massimo Rosso la famiglia Ghibaudo, commenta: «Dopo un processo impegnativo e molto articolato, siamo finalmente arrivati alla sentenza definitiva di condanna, che accerta la responsabilità dell’imputato, riconoscendo al contempo il fatto che il nostro assistito, un ragazzo perbene, non avesse nulla da spartire con quel mondo malavitoso».
Valter Manzone
