CUNEO Sono i numeri della terza edizione di “Città in note. La musica dei luoghi” a decretarne il grande successo: oltre 6.500 presenze, 27 eventi, 11 location, 6 giorni di musica, 11 enti partner tra scuole, istituti e realtà musicali del territorio e più di un centinaio di musicisti e performer coinvolti. La rassegna, ideata e prodotta dalla Fondazione Artea con il Comune di Cuneo, si è svolta dal 24 al 29 maggio nel capoluogo proponendo un ricco programma di concerti, talk e performance di alto livello che hanno saputo valorizzare alcuni dei principali beni storico-artistico e naturali della città.
«L’ottimo risultato della nuova edizione di Città in note conferma non solo la crescita di questa rassegna, ma anche il rafforzamento del ruolo importante svolto dalla Fondazione Artea per la valorizzazione del patrimonio storico-artistico e per la promozione della cultura in provincia di Cuneo – sottolinea Davide De Luca, direttore della Fondazione Artea –. Nei sei giorni della manifestazione è raddoppiato il numero di partecipanti, giunti da tutto il Piemonte e da altre aree di Italia, grazie ad un’offerta musicale sempre di elevata qualità, aderente ad ogni tipo di pubblico e scelta con meticolosa cura».
«In questa riuscita terza edizione, Città in Note ha messo in luce un cambio di passo importante grazie anche al prezioso e sentito coinvolgimento dei musicisti, degli artisti e del pubblico che ha ricercato emozioni in ogni singolo evento; numerosi i giovani protagonisti delle performance o partecipanti – affermano Claudio Carboni e Carlo Maver, direttori artistici della rassegna -. Ci teniamo a sottolineare, poi, la grandissima collaborazione messa in campo da tutti i soggetti coinvolti che, a vario titolo, hanno lavorato con impegno all’evento e da tutto lo staff della Fondazione Artea che ha saputo gestire in maniera davvero esemplare l’intero festival».
«Da parte nostra c’è grande soddisfazione per la qualità altissima della proposta e per la risposta della città e di tutti coloro che hanno partecipato alla rassegna – dichiara Cristina Clerico, assessora alla Cultura del Comune di Cuneo -. Città in Note ha fatto risuonare tutti i luoghi in cui ha portato musica di eccellenza e di generi eterogenei. In questi tre anni il festival ha compiuto un bel percorso di crescita, fino a diventare ciò che come Comune avevamo immaginato solo qualche anno fa, consolidandosi come evento irrinunciabile della tarda primavera cuneese. Ringraziamo, quindi, per il loro lavoro e il loro entusiasmo il direttore Davide De Luca, i direttori artistici Claudio Carboni e Carlo Maver e tutto lo staff della Fondazione Artea che hanno lavorato con passione alla buona riuscita della manifestazione».
La rassegna ha coinvolto diversi luoghi significativi della vita culturale della città: dallo storico Teatro Toselli al Complesso Monumentale di San Francesco, passando per la Biblioteca Civica, la Chiesa di Santa Croce, la Cattedrale Santa Maria del Bosco, il Conservatorio Ghedini, Casa Betania, piazza Virginio, la centrale via Roma e il Parco Fluviale Gesso e Stura.
Gli spazi della città sono stati riscoperti grazie a concerti e performance di elevata qualità artistica: ad iniziare dalle tre grandi serate al Teatro Toselli, dove la musica è stata protagonista in tre diverse forme. Prima il poliedrico cantautore e polistrumentista Motta, con i musicisti di lungo corso Giorgio Maria Condemi e Cesare Petulicchio, ha portato sul palco un concerto unico nel suo genere, con elementi elettro-psych ma anche puramente acustici piano e voce; poi la cantante, attrice ed eclettica artista Tosca ha emozionato il pubblico cuneese con uno spettacolo pieno di gratitudine e sentimento proponendo il suo ultimo progetto “’Sto core mio. Notturno napoletano per Roberto Murolo”, un omaggio al grande Maestro, a Napoli e alla musica partenopea, regalando in chiusura al pubblico una suggestiva performance acustica nel Complesso Monumentale di San Francesco. Infine, sempre al Toselli, Mario Brunello, solista, direttore, musicista da camera e uno dei più affascinanti, completi e ricercati artisti della sua generazione, ha offerto una staffetta mozzafiato tra J.S. Bach e M. Weinberg.
Il centro cittadino è stato scenario dell’incredibile performance del compositore Alvin Curran che, insieme agli studenti del METS e ad altri musicisti coordinati dal compositore Gianluca Verlingieri, ha coinvolto il pubblico in un’esperienza musicale itinerante con fiati e percussioni, partendo dalla facciata del Conservatorio Ghedini per arrivare al Complesso Monumentale di San Francesco.
Il Complesso Monumentale di San Francesco ha ospitato, poi, i suggestivi concerti a lume di candela che hanno dato spazio alle musiche del mondo e alla loro funzione identitaria nei diversi popoli, con l’esibizione del musicista greco Vaggelis Merkouris in un concerto per oud (un liuto a manico corto) e voce e le sognanti melodie e improvvisazioni iraniane di Marina Dolati alla voce e Faraz Entessari al tar (strumento musicale a corde, specifico e tradizionale della zona iranica, simile a un liuto). L’ex chiesa di San Francesco ha anche ospitato Fausto Beccalossi, uno dei più conosciuti fisarmonicisti a livello nazionale e internazionale con due micro-concerti jazz dedicati all’universo della fisarmonica cromatica e il toccante concerto dedicato al repertorio sacro presentata dall’Academia Montis Regalis.
La Chiesa di Santa Croce ha invece accolto la musica classica: l’Orchestra Scuola APM di Saluzzo ha dedicato un concerto a Igor Stravinskij, l’Academia Montis Regalis di Mondovì ha proposto la musica da camera di Mozart e l’Orchestra sinfonica “Bartolomeo Bruni” ha omaggiato il Maestro Giovanni Mosca con brani di Haydn e Mozart.
E ancora, presso il cortile della Biblioteca civica, Glauco Salvo ha presentato uno studio della pratica di alterazione percettiva della realtà con i suoi “Field Studies”, mentre via Roma è stata animata dal divertente quartetto di musicisti, guidati da Gian Luigi Carlone della Banda Osiris e Matteo Castellan, e piazza Virginio è stata teatro del grande concerto che ha coinvolto gli alunni delle Scuole di Musica del territorio.
Successo anche per l’ultimo appuntamento del ciclo “Talk About Music” nell’ambito di “The Youth Factor”, progetto ideato dalla Fondazione Artea, con il patrocinio del Comune di Cuneo – Assessorato per la Cultura, che ha messo i giovani al centro della progettazione culturale. Presso Casa Betania, in Confindustria Cuneo Caterina Caselli, una delle voci più amate della musica italiana, e Motta sono stati ospiti dell’incontro intitolato “Live. L’importanza della musica dal vivo”, parlando delle loro esperienze in un interessante intreccio intergenerazionale.
Sold out anche per gli eventi al Parco Fluviale che è stato animato dall’Orchestra Reusónica Trio, formata da musicisti specializzati nel riutilizzo creativo di rifiuti e materiali di uso quotidiano, e dall’ensemble di percussioni Tamtando, che ha proposto una performance green ispirata alla terra e all’acqua, coinvolgendo le famiglie in un’esperienza primordiale e allo stesso tempo affascinante e divertente.
Il Conservatorio Ghedini di Cuneo, grande protagonista della rassegna, ha ospitato due appassionanti workshop: Mario Brunello ha esplorato le complesse armonie di J.S. Bach e la profondità delle composizioni di Weinberg mentre il maestro Giovanni Bietti, uno dei migliori divulgatori musicali italiani, ha condotto il pubblico nel meraviglioso mondo de la “Messa da Requiem” di Giuseppe Verdi.
Proprio il capolavoro di Verdi ha concluso gli appuntamenti di “Città in note” nell’incredibile concerto finale di coro, voci soliste e orchestra del Conservatorio G.F. Ghedini di Cuneo che, con uno spettacolo potente e scenografico, ha incantato il pubblico nella Cattedrale Santa Maria del Bosco.