Con i prezzi alle stelle, come si fa a sentirsi turisti in casa propria?

È stato assegnato  a 543 famiglie  il sussidio dello Stato

LETTERA AL GIORNALE Caro direttore, sono rimasto allibito nel leggere su Gazzetta le dichiarazioni di Mariano Rabino sul turismo nel nostro territorio. Il presidente dell’Atl, contento del crescente flusso di turisti fa la ramanzina agli abitanti, i quali piuttosto che lamentarsi, semmai «dovrebbero sentirsi turisti a casa propria».

Davvero bello: piacerebbe a tutti fare i turisti 365 giorni all’anno! Rabino però dimentica che la maggior parte degli albesi non hanno le disponibilità economiche sue e dei turisti per pranzare nei ristoranti da 60 euro in su e che fanno fatica a trovare un alloggio in affitto sotto i 6-700 euro, quando lo stipendio medio è sui 1.200 euro e si deve magari mantenere un’intera famiglia. Così pure la maggior parte degli albesi non può permettersi i capi firmati che luccicano (soprattutto per i prezzi alle stelle) nelle vetrine del centro storico.

Certo, ci si può accontentare delle piole di periferia o delle bancarelle dei mercatini. Il guaio è che la spirale turistica sta avvolgendo ogni anfratto di Langhe e Roero e non si salvano più neanche piole e mercatini, a meno che non si emigri (non da turisti, ma per necessità di risparmiare) verso Asti o Dogliani, fino a quando questi centri resisteranno alle sirene del “sentirsi turisti in casa propria”.

Lettera firmata

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