ALBA Oggi, venerdì 6 ottobre, ci sarà l’inaugurazione della Fiera del tartufo bianco d’Alba, che si svolgerà dalle 17 al teatro Sociale di Alba, per poi spostarsi a piedi nel cortile della Maddalena, per dare il via ufficiale al Mercato mondiale del tartufo, da sempre cuore della manifestazione. È attesa la presenza del ministro della difesa Guido Crosetto, oltre al presidente della Regione Alberto Cirio, il sindaco di Alba e la presidente dell’Ente Fiera Liliana Allena.
Segui tutti gli aggiornamenti sulla pagina Facebook di Gazzetta d’Alba.
⬇️ Scorri in basso per vedere gli ultimi aggiornamenti ⬇️
La lettera del consigliere Marello: «Attendiamo un nuovo Morra»
Oggi si inaugura ad Alba la novantatreesima edizione della Fiera internazionale del tartufo. Una tappa cruciale della vita culturale e turistica. Una storia prestigiosa che si sviluppa da quel lontano 1929 in cui Giacomo Morra ebbe l’intuizione della Fiera vendemmiale, poi diventata negli anni a seguire, del tartufo.
Una città piccolo-borghese chiusa su se stessa e un territorio circostante povero quanto La malora che grazie a Morra, nell’arco di pochi anni, iniziò ad aprirsi e a farsi conoscere in Italia e nel mondo.
Un percorso virtuoso che nei decenni ha reso questo angolo di Piemonte uno dei più noti a livello internazionale. L’Unesco nel 2014 ne ha definitivamente consacrato il primato. Credo però che oggi, nell’anno domini 2023, serva una “nuova intuizione” non dissimile da quella di Morra. I cambiamenti climatici stanno mettendo a rischio, tra le tante, anche la produzione e del tuber magnatum Pico. Da noi come altrove.
Quale intuizione? Credo che occorra continuare nei grandi sforzi fatti in questi anni per conservare ed implementare i boschi, per realizzare tartufaie, per formare i trifolao. Ma il tartufo è l’emblema, il veicolo di un intero territorio fatto di altre eccellenze: grande cibo, grandi vini, grandi storie da raccontare.
Allora la Fiera, che da sempre è’ il centro di questo racconto, credo debba fare lo sforzo di un grande rinnovamento. Valorizzando innanzitutto quella dimensione popolare che ha un po’ accantonato a vantaggio degli eventi riservati ad una élite importante ma, a parer mio, non essenziale. Valorizzando la storia anche attraverso il Museo del tartufo che aprirà i battenti il prossimo 14 ottobre, fortemente voluto all’epoca dalla mia amministrazione.
Ma anche pensando che il tartufo è sempre di più un patrimonio del nostro Paese e non solo albese. Alba ha fatto la differenza grazie alla sua grande cucina. Diventi sempre di più la guida di un grande movimento, quello delle città italiane del tartufo, non concorrenti tra di loro, ma unite tutte alla ricerca di quella indispensabile “nuova intuizione” che serve a tutti. Intanto attendiamo con fiducia un nuovo Giacomo Morra.
Comincia l’inaugurazione al teatro Busca
Con l’arrivo del ministro Guido Crosetto, ricevuto in precedenza in Episcopio dal vescovo di Alba Marco Brunetti dove si è intrattenuto per un breve colloquio, può iniziare l’inaugurazione della novantatreesima edizione della Fiera internazionale del tartufo bianco di Alba.
Al teatro sociale Busca stanno prendendo posto tutte le autorità, a partire dal presidente della Regione Alberto Cirio, dal sindaco della città Carlo Bo (insieme alla Giunta al completo), dalla signora Maria Franca Ferrero e da Bartolomeo Salomone della fondazione Ferrero.
Grande presenza anche da parte dei sindaci di Langa e Roero in fascia tricolore, che hanno stretto la mano al politico di Fratelli d’Italia.
Per la prima parte della cerimonia di apertura, sul palco sono saliti il sindaco Carlo Bo, il presidente della Regione Alberto Cirio e la presidente dell’Ente Fiera Liliana Allena, per parlare di territorio e presentare questa edizione della Fiera.
Cirio: «Ultima fiera senza autostrada completa»
Cirio dal palco tocca il tema dell’Asti-Cuneo: «Questa probabilmente sarà l’ultima fiera in cui parleremo del bisogno di concludere al più presto l’autostrada: a giorni ci sarà una conferenza di servizi decisiva sul tema ed è già arrivata l’autorizzazione per allestire il cantiere del lotto 2.6a, il tratto mancante dell’autostrada da Roddi a Cherasco».
