Il Tour de France in Piemonte, attese ricadute fino a 15 milioni

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PARIGI È stata presentata mercoledì 25 ottobre a Parigi l’edizione 2024 del Tour de France con le Grand depart dall’Italia e il passaggio in Piemonte. Il percorso piemontese toccherà le province di Alessandria, Asti, Cuneo e Torino, per arrivare nel capoluogo il 1° luglio e ripartire da Pinerolo il giorno successivo direzione Francia.

Alla presentazione della corsa ciclistica hanno partecipato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo.

Il percorso

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La Grande boucle partirà per la prima volta in Italia e terminerà con una cronometro individuale in Costa Azzurra, e non a Parigi, per evitare che si sovrapponga alle Olimpiadi. L’ultima volta che il Tour è terminato con una cronometro risale a 35 anni fa.

Inizio a Firenze: prima tappa, il 29 giugno 2024, di 205 chilometri che terminerà a Rimini con sette salite impegnative ed un passaggio a San Marino. Il giorno dopo il gruppo partirà da Cesenatico e, dopo 200 chilometri, arriverà a Bologna passando per la Cima Gallisterna e Imola.

Il Tour de France in Piemonte, attese ricadute fino a 15 milioni

La terza tappa tutta in Italia prevede i 225 chilometri tra Piacenza e Torino. Il 1° luglio la corsa toccherà Tortona, Alessandria, Nizza Monferrato, poi salirà a Barbaresco con un traguardo volante che assegnerà punti per la classifica degli scalatori, giungerà ad Alba per poi dirigersi verso il Roero dove, a Sommariva Perno, sarà previsto un altro traguardo volante in salita. Infine la tappa arriverà a Torino.

Infine, l’ultimo impegno in terra piemontese con partenza da Pinerolo ed arrivo in Francia. (ANSA).

L’importanza del Tour

 

Il Tour de France è la principale competizione ciclistica al mondo e la terza competizione sportiva per interesse e ricavi dopo le Olimpiadi estive e i Mondiali di calcio. Un’occasione straordinaria di visibilità per la Regione Piemonte – ogni tappa del Tour viene seguita mediamente da 12 milioni di telespettatori sintonizzati da 200 Paesi e, stando ai dati elaborati dal Ministero dello sport francese e dagli analisti del Tdf, anche un volano di ricadute economiche per tutto il territorio.

«Il Tour de France è un’occasione straordinaria di visibilità per la Regione Piemonte e anche un volano di ricadute economiche per tutto il territorio – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – Per la prima volta il Tour de France parte dall’Italia per poi arrivare in Piemonte ed è la prova di quanto questa amministrazione creda nei grandi eventi internazionali e di quanto questa terra sia attrattiva. Abbiamo scelto di puntare sull’eccellenza, e la determinazione messa in campo per la tappa del Tour de France lo dimostra, perché siamo convinti che se si ospitano eventi di eccellenza ne arriveranno altri e noi sapremo dare a questo territorio la visibilità e lo sviluppo che merita».

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«Il Tour de France partirà per la prima volta dall’Italia e sarà proprio la nostra città ad accogliere l’arrivo della terza tappa – ha dichiarato il sindaco di Torino Stefano Lo Russo -. Un evento storico di cui andiamo molto orgogliosi e che avrà ricadute importanti su tutto il nostro territorio. Il Tour è uno degli appuntamenti sportivi più grandi e seguiti in assoluto in tutto il mondo e rappresenta una grande occasione per Torino, che sarà al centro dell’attenzione del mondo sportivo e non solo».

«Il Tour de France che approda in Piemonte è l’ennesima conferma di quanto si sia fatto per riportare nella nostra regione il grande ciclismo. Abbiamo lavorato duramente, e continueremo a farlo, per garantire al nostro territorio eventi internazionali sorprendenti – afferma l’assessore allo Sport della Regione Piemonte Fabrizio Ricca -. Tutti i dati in nostro possesso, sia quelli del Ministero francese che quelli elaborati dai nostri centri studio, ci dicono che investire nei grandi eventi sportivi significa promuovere ricadute economiche importanti per tutti. Lo sport, è il caso di dirlo, è una vera e propria industria che può fare la differenza».

L’impatto sull’economia locale, partendo dall’analisi dei dati relativi alle grandi partenze organizzate in precedenza, è quantificabile con un moltiplicatore di 3 punti per ogni euro investito dalle istituzioni ospitanti (dato del Ministero francese) e di un moltiplicatore di 9 punti se si guardano complessivamente gli investimenti messi in campo per l’evento (dato del Tdf). Questo, in Piemonte, si traduce con una ricaduta compresa tra i 5,1 milioni di euro e i 15 milioni. Parte di questo macro dato è dovuto all’impatto che il Tdf ha sul compatto ricettivo locale: la carovana che segue il Tour, infatti, è composta da 4.500 persone (1.800 di essi solo appartenenti alle squadre in gara, il resto di addetti alla logistica e giornalisti). Questa importante mole di addetti ai lavori, da sola, nei giorni di gara andrà a occupare 1/3 della disponibilità delle camere d’albergo di Torino e cintura, per un valore stimato di circa 650mila euro. A questi andranno aggiunti turisti e appassionati che in quei giorni sceglieranno il Piemonte per le loro vacanze approfittando dell’arrivo della tappa del Tdf.

Ma le ricadute non si fermano solo ai giorni della competizione: da mettere in conto ci sono anche quelle a lungo termine, figlie di un turismo generato dalla grande visibilità internazionale che tocca tutte le location abbracciate dal Tour. In questo caso può essere d’aiuto osservare cosa è successo nelle città che hanno ospitato le Grand Depart in precedenza: secondo il report ufficiale del Tour de France sulle tre tappe iniziali in Danimarca del Tour 2022 l’impatto economico complessivo è stato di ben 102 milioni di euro (70 milioni dal turismo interno e 32 da quello estero); nelle cinque città interessate dal passaggio della corsa la spesa turistica è stata superiore alla media del periodo di ben 45 milioni; gli spettatori totali delle tre tappe danesi sono stati 1,7 milioni ancora in crescita rispetto ai 778 mila delle due tappe della Grand depart da Bruxelles nel 2019.

Notevoli sono state anche le interazioni media, sia tradizionali che digitali, con più di 80 mila articoli (il 60 per cento su giornali non danesi) che hanno rilanciato nel mondo il nome e l’immagine delle località attraversate.

La visibilità principale è data dalla trasmissione televisiva: le tre tappe danesi hanno generato una visualizzazione totale di 203 milioni di ore nel mondo; le due in Belgio 180 milioni e un’audience media del 70%. Dal report danese si evince anche che le tre tappe sono state accompagnate da una grande serie di eventi collegati alla Grande Partenza organizzati in tutto il paese nel corso di un anno contribuendo ad aumentare l’impatto complessivo.

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