IN TRIBUNALE Se fosse stata una partita di calcio e le squadre fossero state la Nocciolata Rigoni di Asiago e la Nutella della Ferrero di Alba, il match si sarebbe concluso 1-0. Questa volta a piegare la testa alla concorrente vicentina è la crema spalmabile albese.
Lo ha decretato una sentenza al termine dello scontro giudiziario andato in scena in Francia, la Ferrero ha perso la causa aperta contro l’azienda veneta. “La nostra crema nocciolata è senza olio di palma”, è la frase riportata in uno spot andato in onda tra il 2019 e il 2020 nel paese transalpino che avrebbe fatto infiammare l’azienda albese. La Ferrero si sarebbe sentita chiamata in causa dalla concorrente poiché, a differenza di molte altre, avrebbe continuato a utilizzare l’olio di palma nelle sue preparazioni, ingrediente che garantirebbe la consistenza liscia e cremosa della Nutella. Per questo avrebbe accusato la Rigoni di “denigrazione e parassitismo”.
Lo spot che proseguiva con un orango che, vista la scelta della Rigoni di non utilizzare olio di palma, poteva rilassarsi in giardino abbracciando una madre e un figlio umani dondolandosi su un’altalena, secondo il giudice, non sarebbe stato rivolto alla diretta concorrente. Ora la Ferrero dovrà pagare 10mila euro di “compensazione” ai concorrenti veneti.
La notizia è stata riportata dalla testata francese di difesa dei consumatori Que Choisir che ha sottolineato come la vicenda abbia riaperto il dibattito sull’olio di palma e sulla sua decisione di continuare a utilizzarlo ricordando che la sua produzione sarebbe una delle principali cause della deforestazione in Indonesia e Malesia e l’orango una delle specie più colpite.
Si tratterebbe, dunque, di una scelta pubblicitaria sbagliata per il colosso dolciario che in Francia conquista più del 66 per cento del mercato delle creme spalmabili.
