La parrocchia di Bandito è in festa

La parrocchia di Bandito è in festa

BANDITO di BRA C’era una volta la festa della frazione Bandito, la cui chiesa parrocchiale è dedicata alla Vergine Assunta: si svolgeva nella settimana di ferragosto, non mancavano il ballo a palchetto che radunava non solo i ballerini, ma chi andava “a vedere a ballare” e neppure le giostre e si concludeva con la cena dell’amicizia. Col tempo e il cambio delle abitudini la festa è entrata un po’ in crisi. Qualche anno fa è stata spostata a maggio.

I festeggiamenti

In questi giorni a Bandito imperversano i tornei di pallavolo. Domenica 12 maggio ci sarà la festa in parrocchia. Alle 10.30 la Messa in cui verranno festeggiati gli anniversari di matrimonio, da un anno a  50 e oltre passando per le ricorrenze quinquennali. Ci si può iscrivere nell’ufficio parrocchiale. Al termine della Messa ci sarà un ricco Aperipranzo aperto a tutti.

La storia della parrocchia

La testimonianza più antica dell’esistenza della chiesa si riconduce alla visita pastorale del 1593 di Mons. Broglia, dove si riporta che veniva celebrata la Messa ogni domenica con “cotale frate domenicano del convento di S. Vincenzo”, per comodità degli abitanti che gli corrispondevano ogni anno per questo servizio una carrata di grano. Il visitatore ordinò che la chiesa fosse pavimentata e l’altare ornato con candelabri di migliore fattura. La chiesa dell’Assunzione di Maria Vergine è frutto di un rimaneggiamento tardo ottocentesco su un impianto primigenio barocco. Sorge lungo la strada principale che attraversa la frazione di Bandito e si trova in aggregazione con adiacenti e retrostanti fabbricati di pertinenza parrocchiale che ospitano sacrestia, deposito e casa parrocchiale. La pianta longitudinale è suddivisa in tre navate. La facciata intonacata si sviluppa su tre ordini scanditi da lesene e si imposta direttamente sulla via. Nel complesso l’edificio presenta un buono stato conservativo, ad eccezione di alcune localizzate problematiche di umidità.

Gli abitanti di Bandito, si rivolsero anche al conte Moffa, insigne benefattore, che aveva una villa che prese il nome, quella che acquistata da Don Luigi Orione, divenne seminario orionino, sollecitando la sua collaborazione perché quella che era la piccola cappella del Bandito fosse eretta in parrocchia. Il conte fu d’accordo e aderì all’istanza dei banditesi e così si fece domanda all’ordinario della diocesi perché l’antica cappella del Bandito, dedicata alla Vergine Maria Assunta in cielo, fosse eretta in parrocchia, motivando la richiesta vista la distanza dalle tre parrocchie di Bra, alle quali erano aggregati non solo quelli del Bandito, ma ancora le altre borgate, che ne erano poste ad occidente. Il priore di Sant’Andrea, quanto poté, fece opposizione, perché questa “secessione” toglieva un buon numero di parrocchiani. L’istanza venne nuovamente presentata nel 1877, e ottennero l’intento. Furono annessi alla nuova parrocchia gli abitanti del Bandito, di Terlapini, dei Tetti de’ Milanesi, di San Maurizio e di altri casolari, che furono in tutto oltre mille anime. Dall’arcivescovo Gastaldi poi fu nominato a parroco Don Giovanni Pennazio, che venne prenderne solenne possesso il 15 febbraio 1876. “Questi con amore e zelo prese la cura del nuovo gregge, trovò buona disposizione d’animo nella maggior parte de’ borghigiani, sicché si diede tosto a preparare quanto facesse d’uopo alla parrocchia nuova. E primamente provvide sacri paramenti, sacri vasi, instituì tre compagnie, che chiamò i Battuti bianchi, le Figlie di Maria e le Umiliate; poi non potendo la vecchia chiesa capire tutti i parrocchiani, prese ad allargarla quanto bastasse; ed in ogni cosa riuscì nell’intento suo con generale soddisfazione de’ fedeli, stupiti che tanto avesse potuto fare”. Mancava ancora a Bandito l’asilo infantile: questo fu preso a carico del curato, titolo che era stato dato al parroco, dopo che il Comune di Bra avrebbe provveduto alla spesa, esso fu capace di ospitare oltre cento bambini.

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