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A Parigi la quinta esperienza olimpica per lo chef cortemiliese Carlo Zarri

PARIGI Dopo aver ricoperto per 3 anni il ruolo di Head of food and beverage per la fondazione Milano-Cortina 2026 e aver lavorato alla pianificazione degli oltre 3 milioni di pasti previsti nei 17 giorni di gara dei XXV Giochi olimpici invernali del 2026, una nuova ed eccitante sfida coglie l’imprenditore di Cortemilia Carlo Zarri nel ruolo di Culinary director per On location, top partner del Comitato olimpico internazionale attraverso il quale le autorità, atleti, sponsor, partner e spettatori di tutto il mondo verranno presi per la gola regalando al grande evento sportivo anche una veste enogastronomica di grande prestigio.

A Parigi la quinta esperienza olimpica per lo chef cortemiliese Carlo Zarri

Per meglio studiare le strategie da impiegare e iniziare la promozione dell’Enofood Made in Italy, lo chef langarolo si trova in questi giorni in missione a Parigi.

«Starò nella capitale francese – ci spiega Zarri – per tutto il periodo dei Giochi olimpici estivi con il triplice intento di fare nuova esperienza ed esplorare le varie lounge di ospitalità; vedere come organizzano gli amici transalpini la ristorazione olimpica ed incontrare più partner possibili per spiegare il nostro progetto e convincerli a venire in Italia e utilizzare i nostri programmi culinari con l’intento di rendere il più possibile visibile e apprezzato il giacimento enogastronomico del nostro Paese».

Sicuramente uno degli aspetti su cui il comitato organizzatore italiano punterà maggiormente per rendere la 25ª edizione dei Giochi invernali tra le più apprezzate di sempre, sarà la parte gastronomica.

Ecco quali aspetti e quali visioni mette in risalto il responsabile Zarri: «Mi è stato affidato un incarico molto importante per cui sento una grande responsabilità. Sono certo che, in primis i prodotti disponibili, ma anche l’insieme dei professionisti del nostro settore renderanno assolutamente facile stupire il mondo con le nostre tradizioni e fantasie enogastronomiche. Valorizzeremo il patrimonio agricolo tricolore puntando sui classici della nostra cucina ma anche sull’estro che ci viene unanimemente riconosciuto, su un servizio professionale e molto cordiale e, perché no, sulla capacità di sorprendere con tanta preparazione dal vivo. In poche parole il nostro intento è quello di rendere il grande evento sportivo un enorme veicolo di promozione dell’enogastronomia nazionale e del turismo verso l’Italia. Se pensiamo che per circa 3 settimane a febbraio del 2026 l’attenzione di tutto il mondo sarà su di noi, ogni più piccolo sforzo sarà impiegato per far si che si possa vincere la medaglia d’oro del Food&beverage e dell’ospitalità».

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