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Itinerari d’estate / L’Alta via dei monti liguri: da Ceparana a Ventimiglia

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Foto Nicola Damonte

ITINERARI Dici vacanze in Liguria e scrivi montagna. Non è il gioco degli opposti, ma la realtà. Seppur il litorale sia più conosciuto e frequentato, la regione a Sud del Piemonte offre una vasta possibilità di escursioni sulle alture. Tanto che, dal 1983, esiste l’Alta via dei Monti liguri, ideata da Unioncamere, Club alpino italiano (Cai) e Federazione italiana escursionismo.

In circa 440 chilometri, dal confine francese di Ventimiglia (Imperia) a Ceparana (La Spezia), sono toccate le cime che, salvo i tratti iniziali e finali, ricalcano lo spartiacque principale, la linea di divisione dei bacini idrografici. Nel caso della Liguria, se una goccia di pioggia cadrà a Sud dello spartiacque finirà nel Mediterraneo, mentre a Nord andrà verso i corsi d’acqua e poi verso il Po.

Seppur l’itinerario ufficiale abbia come punto di inizio la città di frontiera con la Francia, il massimo esperto di sentieri liguri, l’autore ed editore Andrea Parodi, nel suo Alte vie della Liguria consiglia di partire «dalle morbide propaggini dell’Appennino, lasciando le vette alpine per il gran finale».

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Il percorso prevede 44 tappe: alcune possono essere raggruppate e nulla vieta di esplorare solo singole porzioni; sarà sufficiente seguire le indicazioni: un rettangolo con lati rossi e corpo centrale bianco con la scritta «Av».

Le prime cime che si incontrano sono prevalentemente docili ed erbose. Interessante il valico della Foce dei tre confini, dove a quota 1.408 metri un antico cippo ricorda la frontiera tra Regno di Sardegna, Ducato di Parma e Granducato di Toscana. Arrivati nel territorio comunale di Genova, a 1.183 metri, sul monte Reixa, si può osservare la frenetica attività del capoluogo sottostante e del suo porto.

Si prosegue nell’entroterra di Savona; al Colle di Cadibona si trova il punto in cui gli Appennini terminano e iniziano le Alpi. Lo ricorda, sebbene leggermente nascosta, una stele, ottima per un autoscatto inconsueto.

Il paesaggio si fa decisamente più alpino quando si giunge al Monte Carmo di Loano (1.389 metri). Lo si capisce dalla vegetazione che cambia e dall’asprezza di certe rocce. I profumi continuano a mischiarsi con l’aria del mare che prenderà il nome di marin.

Lungo l’Alta via c’è pure un breve tratto che sconfina in Piemonte. Siamo al Colle San Bernardo, dove transita la statale che, per molti turisti, costituisce un percorso alternativo all’autostrada. Un tempo qui erano in funzione diversi alberghi, oggi completamente abbandonati. Superato il Monte Galero, punto più alto della provincia di Savona con 1.708 metri, in un paio di tappe si arriverà al Colle di Nava.

Itinerari d'estate / L’Alta via dei monti liguri: da Ceparana a VentimigliaDa qui passa la statale 28: si respira ancora quel fascino del miracolo economico, con cartelloni pubblicitari dalla grafica ferma agli anni Settanta e inviti rivolti a escursionisti e villeggianti.

Poi si avvicinano le grandi cime alpine. La cima del monte Saccarello, immersa tra i pascoli e sormontata dalla statua del Redentore, gratifica per tutto il viaggio. È il punto più alto della Liguria, con 2.200 metri. Qui nasce il Tanaro, che alla sorgente è piccolino e si fa chiamare Tanarello.

Il gran finale è un’immersione totale tra larici, abeti, rocce e pascoli. Oltre a un bagno ristoratore, arrivati a Ventimiglia è consigliabile una visita della città, con il centro storico posto nella parte alta, le vie ottocentesche a ridosso del lungomare e i giardini botanici Hanbury a Capo Mortola.

Davide Barile

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