Oggi il Consiglio comunale: Bolla all’attacco dell’Amministrazione

Per Emanuele Bolla, capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio comunale, per l'Amministrazione Gatto è il momento di dimostrare e di andare oltre alla comunicazione

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Emanuele Bolla

L’INTERVISTA Questo pomeriggio, alle 16, andrà in scena il primo Consiglio comunale dopo la pausa estiva. Anche l’opposizione è concentrata sulla piena ripresa dell’attività politica e amministrativa. La Fiera è di fatto già iniziata e si prospetta la convocazione dell’Assemblea cittadina anche a ottobre, mese che, per tradizione, è di solito “politicamente neutro” per non creare turbolenze nel periodo aureo dell’autunno albese.

La voce, seppure non confermata, vale in ogni caso come un indizio che la stagione politica si presenta particolarmente ricca di spunti e novità. Gazzetta d’Alba ne ha parlato nel corso dell’intervista che il capogruppo di Fratelli d’Italia Emanuele Bolla, ora tra i consiglieri della minoranza, ha concesso al nostro settimanale.

Bolla, come ha speso l’opposizione questa primissima fase politica?

«A livello di coalizione del centrodestra abbiamo verificato il risultato delle amministrative per comprendere gli errori che hanno determinato la nostra sconfitta. Successivamente, abbiamo preso in esame i primi provvedimenti della nuova Amministrazione, valutandoli dal punto di vista della minoranza a cui spetta il compito di verifica e controllo sul- l’attività dell’esecutivo».

Qual è stato il movente della sconfitta?

«A conti fatti credo di poter dire che non siamo stati abbastanza bravi sul piano della comunicazione di quanto abbiamo fatto, degli obiettivi raggiunti e di quelli individuati nel programma. Abbiamo fatto un grande lavoro, ma lo abbiamo raccontato male. Questo però appartiene al passato. Senza dimenticare che il 44 per cento degli elettori ha espresso fiducia nei nostri confronti: in ogni caso, rappresentiamo quasi metà dei cittadini albesi».

Quale sarà il vostro atteggiamento con la maggioranza?

«Abbiamo in più occasioni ribadito che saremo aperti e disponibili sul piano del dialogo e del confronto. Ci sono questioni importanti da affrontare e cinque anni di lavoro da portare avanti: vogliamo essere costruttivi ma consapevoli di rappresentare una parte cospicua del- l’elettorato».

La valutazione su Gatto

Qual è il vostro giudizio sui primi mesi della squadra di Gatto?

«È un giudizio sospeso. Dobbiamo dare loro il tempo di lavorare e, soprattutto, di mettersi alla prova su questioni di maggiore rilevanza. Occorre ancora tempo per comprendere con quali strategie cercheranno di realizzare il programma elettorale che, a nostro avviso, in più punti ha le caratteristiche di un libro dei sogni: prima o poi, dovrà scendere a patti con la realtà».

Questo, in pratica, cosa vuole significare?

«Già in estate la Giunta ha dovuto fare i conti con le critiche che sono state mosse, per esempio, sul verde pubblico. Vuol dire che la maggioranza dovrà affrontare in concreto la responsabilità di governare la città, rivedendo la scelta degli annunci e di una comunicazione arrembante. Come la copia della medaglia d’oro al valore militare che è già da tempo in Comune e non da ora».

Torniamo un momento al libro dei sogni.

«La maggioranza ha annunciato l’impegno di mettere a terra questioni molto rilevanti e, almeno a nostro modo di vedere, non così facili da conseguire come il tema della pulizia della città: non mi pare che le cose siano cambiate in questi primi mesi. Non è facile intervenire in queste situazioni: occorre rivedere contratti, mediare nuovi capitolati, ricalcolare i costi e l’impatto sulle tariffe. E questo vale anche per il calcolo della Tari sulla base di una tariffazione puntuale. Vale per il tema della casa e della oggettiva difficoltà di trovare una sistemazione per le coppie giovani o per chi ha difficoltà economiche: gli alloggi non ci sono! O forse ci sono, ma non vengono messi sul mercato. E lo stesso vale per i temi ambientali, la sostenibilità e il traffico. La risposta, in questo caso, si chiama “grandi opere strategiche” di cui Alba ha bisogno. Ma non ci pare questa la strada che si vorrebbe seguire, almeno sulla base delle prime parole dell’assessore ai lavori pubblici». 

Beppe Malò

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